Sommario: È la risposta a una breve missiva in cui Ottavio Sammarco, che si proclama suo ammiratore e discepolo, e che,
di lì a qualche anno, sarà autore di un apprezzato Della mutatione de’ regni (Napoli 1628), gli
chiede un consulto astrologico. Se nella seconda parte della lettera Campanella risponde in modo puntuale ai quesiti che gli
vengono sottoposti, nella parte iniziale, venuto a sapere che il Sammarco intendeva appropriarsi dei suoi Aforismi politici e diffonderli a proprio nome, lo mette in guardia dal macchiarsi di un’azione così sleale,
esortandolo a più alti e nobili sentimenti e vincoli di amicizia (Ernst)
Nota redazionale: [Autografo]. Campanella risponde ad una lettera in cui [Ottavio Sammarco] gli chiede un consulto
astrologico. Nella prima parte della lettera, saputo che Sammarco [futuro autore, nel 1628, di un apprezzato Della mutatione de’ regni] intendeva appropriarsi dei suoi Aforismi politici e
diffonderli a proprio nome, lo mette in guardia dal macchiarsi di un’azione così sleale, esortandolo a più alti e nobili
sentimenti e vincoli di amicizia. Ricorda che ne ha dato copia al Viceré [Pedro Fernandez de Casto, secondo conte di Lemos]
e al principe Filiberto di Savoia. Nella seconda parte risponde puntualmente ai quesiti postigli.