Sommario: È la dedicatoria al cardinale spagnolo, che aveva mostrato benevolenza e interesse per il prigioniero,
dell’opuscolo sull’immacolata concezione, nel quale Campanella, affrontando la dibattutissima questione, intende provare
come anche la scuola tomista, sia in realtà a favore della tesi immacolatista, vivamente caldeggiata dal sovrano spagnolo. (Ernst)
Nota redazionale: [Copia]. Campanella, in questa lettera priva di data, dedica al cardinale Gabriel de Trejo y Panagua un
esemplare dell’opuscolo sull’immacolata concezione [De conceptione Virginis]. Il filosofo dichiara di
essere giunto alle considerazioni contenute nell’opuscolo grazie allo stesso cardinale e all’incitamento dei suoi Mendoza
[si riferisce alla famiglia dei Mendoza y Alarcón, proprietari del Castel Nuovo di Napoli e in particolare a donna Anna e
donna Maria, rispettivamente suocera e moglie del Castellano don Alvaro Mendoza, le quali gli avevano mostrato benevolenza
fin dai tempi del grande processo]. A sostegno della sua tesi cita anche il dottissimo Tommaso Caetano [Tommaso de Vio], lo
zelantissimo Giovanni Torquemada e lo stesso san Tommaso.