Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 190

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e Calvino e Lutero contro infiniti prencipi, e hanno fatto assai più
male essi con la lingua al Re che non Marco Sciarra e Nino Martino
con la spada.
E per contrario Menenio Agrippa con la lingua racquistò
la plebe romana al senato, onde si era divisa e ribellata. E il Papa e li
predicatori spesso acquietano le rebellioni fatte contra i prencipi, e
hanno fatto l’Imperio dell’Occidente, e con la lingua santa fecero tornare
Attila dal non rovinare Italia, e la lingua d’Elia rovinò il re Acab,
e d’Achia Roboam, e di Samuel Saul. Dunque si deve tenere gran
conto delli predicatori, massime quando son uomini da bene e
possono provare con miracoli quel che dicono e con vive ragioni,
come Moisè rovinò Faraone, e il Papa Federighi e Arrighi e Manfredi,
ecc., e l’imperio constantinopolitano divise, e fece quel che li
piacque ogni volta che s’è risoluto divinamente.
Dunque il sollevamento per via dell’eloquenza o può nascere da
persone autorizzate appresso il popolo con dignità, e questi, siano buoni
o tristi, bisogna riverirli e tenerli amici, perché quando sono buoni non
ci è riparo contra loro.
Ecco Samuel pose e depose Saul, e pose David, e
il Papa che non fece in tutti i regni? Perché l’officio insieme con la
predicazione più credito trova, e li vescovi. San Giovanni Crisostomo
quanto danno apportò a Eudossa imperatrice e ai suoi? E san
Bernardo abate non era formidabile sino ai cardinali e Papi, come dalle

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