Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 26

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dichiarai.E già la statua di Daniele è finita, e le quattro bestie, e le tre
ebdomade, e le dodici penne dell’aquila del quarto libro d’Esdra finendosi
nell’imperio romano, il quale, <secondo il medesimo>, essendo
imperio babilonico, per successione fu diviso in tre capi: primo, destro,
che è l’occidentale di Germani, e il sinistro, che è l’orientale de
Turchi e Saraceni, e nel mezzo, che è lo constantinopolitano, che così
s’interpreta dalle Scritture destro e sinistro, secondo Mosè e non
secondo Aristotele.

Or di questi tre capi, come il medesimo profeta dice, il sinistro,
che è lo turchesco, divorò quel di mezzo, che è lo constantinopolitano,
a tempo di Macometto II. Resta, per il medesimo profeta, che il destro
occidentale, che è il germano, divori il sinistro, che è il Turco, e a
questo accorda l’astrologia di Arquato, che per la via d’Ungheria il
Turco patirà roina, sendo diviso in dui figli suoi l’Imperio della sua
Luna nel decimoquinto Imperatore, quando la Luna in due corna
comincerà a scemare, che sempre prima è cresciuta, e questo est sidus
terribile
, e li porci di Caramania detti da Esdra, ed è chiaro che chi
affliggerà l’imperio del Turco sarà signore del mondo.

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