Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 175
maraviglie e facendo cader Simon Mago dall’aere volante per ingannarli, e
tutti gl’apostoli mentre mostrano il vero Dio, «quia blasphemant». Socrate
è ucciso dall’inquisizione, perché contra sofisti e ipocriti sparlava, e mostrava
un Dio solo vero; Anassagora per cosa consimile; Seneca e Lucano come
machinatori contra lo stato, quando i vizii dello stato biasmavano, et sic de
singulis.Finalmente Giesù Dio, incarnato per redimere e ammaestrare il mondo,
fu occiso e da quelli a quai fu promesso e profetato con queste calunnie di
statisti: «Samaritanus est, demonium habet, contradicit Caesari, se regem facit»,
e così sigilla tutta questa dottrina, mostrando che moreno per lui morendo
come lui con le medeme calumnie etiam quelli della legge della natura,
non che della mosaica ed evangelica, secondo espone S. Giustino il Filosofo, il
quale anche con questi stessi titoli fu occiso, e similmente gl’altri martiri
non solo a tempo di Gentili e d’Ebrei, ma anche de Cristiani, poiché S. Leodogario,
S. Lamberto, S. Tomaso Canturiense, S. Stanislao e altri lo stesso
patirono da prencipi cristiani, e S. Girolamo e S. Crisostomo e S. Atanasio da
vescovi cristiani furono perseguitati macchiavellisticamente affetti, o ingannatori,
come fu Teofilo patriarca e seguaci, o ingannati, come furono S. Epifanio,
S. Cirillo, che consentirono con gli altri alla condanna di S. Crisostomo.
Che meraviglia se io, minimo discepolo loro, passai per le medesime
vie, perché parlai contro ministri regii ita excommunicati, e contra Aristotele,
ampolla dell’ira di Dio chiamato da S. Vincenzo? Né si conosce il bono