Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 165

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da loro. E questo crede Porfirio e Plotino, aggiungendo che vi
siano angeli buoni e perversi, come ogni dì si vede esperienza, e
io n’ho visto manifesta prova non quando la cercai, ma quando
pensavo ad altro; però non è meraviglia se al curioso Nerone
non sono comparsi. E quanto dicono di Simon Mago stimo esser
giuoco naturale, poiché Svetonio Tranquillo narra che Nerone fè
rinnovare il caso d’Icaro.
Or io affermo esserci magia divina che l’uomo senza grazia di
Dio non intende né opera, e questa fu quella di Moisè e d’altri santi
gloriosi amici di Dio, che con poca scienza fecero tanti miracoli,
obedendo a loro la natura come a messaggieri di Dio.
Ci è magia
naturale come questa delle stelle e della medicina e fisica, aggiungendo
religione per dar fiducia a chi spera il favore di questa
scienza; e ci è la magia diabolica di coloro che per arte del demonio
fan cose mirabili a chi non l’intende, e questa senza demonio
spesso si fa da cantambanchi in presenza di sciocchi; ma sono cose
d’astuzia e non di sapienza.
La naturale, dunque, sta in mezzo,
e chi ben la esercita con pietà e riverenza del Creatore, merita
spesso esser levato alla sopranaturale e partecipare con li superi.
Ma chi l’abusa {la magia naturale} in ammaliare le genti, avvelenare, arrabbiare e
burlare, merita che il demonio s’ingerisca, l’inganni e conduchi a
perdizione.

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