Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 137
Rispondo che sempre fu la ragione nel Mondo potente a
salvar quelli che vogliono vivere con ragione; tutti li ragionevoli
si salvano; e che Christo, prima ragione, venne a mostrarsi
in carne quando fu più necessario, che la gente traviava
troppo, e ristorò il cielo e la terra, e di questo secreto ignoramo
assai in cielo et in terra. Ma dovemo pensar che sia ragionevole,
che prima l’avisò per tanti profeti, caminò per modo
quasi naturale, e poi venne quando a lui parve meglio.
Sappiamo che di nulla cosa potemo noi ragioni sufficienti
mostrare, se non al modo nostro, come potremo di
quelle di Dio? Ci deve bastare il quia. La religione dice che in
cielo non si entrava corporalmente, s’egli non havesse assunto
corpo humano e facesse strada; e molte cose dice la chiesa che
son buone alli pii intelletti: ma il sofista et il macchiavellista
non si queta, perché li pare contra la ragion di stato. Et è così,
«quia prudentia carnis est inimica Deo, et animalis homo non
percipit ea quae Dei sunt, quia non cognovit mundus per
sapientiam Deum, per stultitiam crucis placuit Deo salvos
facere credentes, quia quod stultum est Dei sapientius est
hominibus», e questi che «terrena sapiunt» non ponno intendere
tanta altezza rilucere in tanta bassezza.
Degl’altri che pereno, si può dire che egli venne come medico,
e chi sprezza il precetto del medico non sana, e che non
convenia con arme, come gl’altri legislatori, forzar la
gente a questi precetti, ma con virtù vincere et adottrinarla, e
questo egli ha fatto, e si va facendo sempre, ma dove non è
arrivata la sua legge e questi rimedi, non manca egli con la
naturale salvar la gente. E son certo che non si dannano l’ingannati,
se vivono secondo le legi paterne, benché sian erronee,
mentre non contienen errori tali che possa conoscerli chi