Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 380
Così Carlo Magno diventò re di tutto l’occidente, favoreggiando la
Chiesa contra tiranni e persecutori, e li Veneziani con aiutar il papato
fur padroni del mare, e vinsero l’Imperio. E li Spagnuoli al presente
stesero l’Imperio proprio, e stabiliro in sé il germanico sotto pretesto
di religione, e durerà quanto Dio vorrà.Perché quando un Imperio
s’allontana da’ primi auspicii, se debilita: come i Francesi sempre
dominaro, mentre la pietà e l’arti di Carlo Magno imitaro. Poi intrata
l’eresia, si debilitaro, e li Spagnoli crebbero in luoco loro, con la religiosità
che mostraro combattendo contra i Mori, e finita quella, finiranno.
E certo quanto più s’allontana da suoi principii, più si debilita e
perde ogni cosa, e però sempre cerca tornar a quei, come l’acqua al
mare, le glebe alla terra, e il fuoco al sole, e le menti a Dio; per questo
suol richiamarsi a riformazione verso il suo principio.
La monarchia di Cristo ha per capo il Papa, per bracchia i regi, e
però quello in capo, questi negli umeri piglian la sacra unzion del
governo. E di ciò disse Dio in Isaia: Sic egressus est Salvator meus, brachia
mea populos iudicabunt, me insulae expectabunt et brachium meum sustinebunt.
Or bisogna vedere chi sarà de regni cristiani che ha da
congregar tutto il mondo sotto una greggia e un pastore, come altri
han provato per la sacra Scrittura, e la fatica operativa di questo
evento certo a chi delle braccia del Messia tocca. Poi che Ticon errò,
pensando che fosse uno duca di Finlandia, che fu poi re di Suecia: già
ch’i Turchi e gli eretici son esclusi nella sacra Scrittura, se non come
disposizione.