Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 100

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a tale Imperio illustre, e desiderasse servirlo per suo onore e utile.
Deve beneficar tali astrologi con premii, etc.: il che importarebbe
assai.
È da sapere poi che la novità delle dottrine noce allo stato quando
contradice alla religione, come quella di Lutero, ma non quando
applaude, come quella di Telesio e quella che io cavai da santi Padri, e
quando almeno non contraddice, anzi l’augumenta e lo fa ammirando
e occupa i principali in quello, e non nel male del Re.
Aristotele non
nocque ad Alessandro, benché empio: ergo minus, etc.
È bene anco che {Spagna} faccia scrivere istorie universali e brevi, come i
libri de Re ebrei, mostrando dal principio di Roma fino a oggi tutto
il progresso di questa monarchia, e quando fu inserito il Cristianesimo
in essa, e fare conoscere che tutti i re pii furono grandi di stima e felicità,
e gli empi malvagi, infelici.

{Spagna} Facciasi anco in breve scrivere tutte le leggi che hanno osservato e
osservano al presente tutte le signorie e nazioni, e li ordini loro e religioni
e costumi e servirsi delle buone e repulsare le male, guardando
però che non si doni legge che non consenta al costume del clima.

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