Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 198

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a religiosi, come scrive Gioseffo, per non patire com’egli
pativa.

Ma se il sollevamento nasce da uomini non autorizzati, se sono
religiosi, è peggio, come fu Arrio e Lutero<e come fu il Savonarola>,
e bisogna distinguere che se hanno aiuto dal Papa o non li
contradice, il remedio è più difficile, e se non l’hanno, è facilissimo.

Però bisogna vedere se sono uomini da bene o no, perché all’uno e
all’altro modo possono rovinare il prencipe. Onde si devono estinguere
al primo con l’autorità pontificale i malvagi, e i buoni si devono
chiamare a sinodo con l’autorità pontificia, e ivi convincerli, come
Berengario si dette vinto, se son veramente buoni e non finti. Ma se
hanno ragione, bisogna correggere le cose contro le quali predicano,
ed essi mandare a Roma, che ivi si tratteneranno, come fece Bartolomeo
Miranda, arcivescovo di Toledo, e il vescovo di Curzola, scacciato
da Veneziani.
Se sono laici, come Giovanni Leidense e Filippo Melantone, non
possono far male, perché questi ne fecero dopo la prima rottura che fe’
Lutero, e dichiarò la religione e il sacerdozio vano in Germania. Ma
ne nostri paesi un laico niente farebbe senza aiuto di religiosi. Regola
è che mai allignò eresia senza favor di principi per ragione di stato,
come dissi nella Monarchia ecclesiastica
, e

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