Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 32

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fuora di speranza di tanta grandezza, e li Spagnoli, che seguitaro l’impresa
di Mori, sono aggranditi loro, ed è rovinato Constantinopoli per
aver apostatato con Arrio, Sabellio e altri dal Papa, e s’aggrandirono
i signori Veneziani per averlo aiutato contra Federigo. Sì che si vede
che chi accorda col fato fa buona riuscita, e chi discorda mala.
E
questo si vede per ragione politica ancora, perché colui che piglia la
causa del Papa, piglia la ragione universale del Cristianesimo, che
dipende da lui, onde è tenuto per giusto e religioso, e tutti lo seguitano,
e l’opinione della religione vince più che ogn’altra cosa, come
diremo e dissimo altrove.
E poi il Papa giustifica le cose sue sempre, e
i popoli concorrono a obedire come a Dio a lui, che li sottopone al
suo liberatore, come si vede per il contrario, che disobediro alli svevi
e sassoni e constantinopolitani imperatori suoi nemici.

Dunque l’officio di Ciro apprendendo re di Spagna, or che è
dechiarato dal Papa Re Cattolico idest universale, facilmente potrà
arrivare al principato del mondo
, e già si vede ch’ei imita quei vestigi
per avere liberato la chiesa di Mori granatini, e ora dagli eretici
di Francia, Inghilterra e Fiandra, e nodrito con sue rendite tanti vescovi,
cardinali e monasterii, e messo iuge sacrificio in tutto il
mondo, poiché in ogni mezz’ora e sempre si celebra messa nel suo
Imperio, dove è il Papato romano e Gerusalem, e il tempio s’è
edificato, e nel suo imperio mai non s’annotta, perché gira da
Spagna per il Brasil, per lo stretto di Magaglianes, per il mar Pacifico
e per le Filippine, per il Giappone, per la China, per l’arcipelago
di San Lazaro, per Malaca, per Bengala, per Narsinga, per Calicut,
per Goa, per l’Indo, per Ormus, per il Capo delle Guarde, per l’isola

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