Nota redazionale: [Autografo] Campanella scrive a Sua Eminenza [Cardinal Antonio Barberini] lamentando di non essere stato
ascoltato nonostante gli interventi a suo favore del cardinale Colonna [Girolamo Colonna], del Contestabile [Filippo
Colonna, Gran Contestabile del Regno di Napoli], di due ambasciatori [si riferisce probabilmente a Jean Galard de Béan conte
di Brassac ed al suo successore Charles I de Créqui]. Campanella supplica quindi il Cardinale Barberini in qualità di
protettore dell’Ordine [domenicano] e nipote [di Urbano VIII] di concedergli tre cose: la prima di imporre al padre Mostro
[Niccolò Riccardi], la restituzione del suo Reminiscentur [Quod
reminiscentur], opera ritenuta indispensabile dalla congregazione di Propaganda fide. La seconda
di ordinare al suddetto padre Mostro di non impedire il “publicetur” della Monarchia Messiae stampata
a Iesi e infine di rilasciare il libro stampato a Roma contro gli ateisti [Atheismus triumphatus],
anch’esso ostacolato dal padre Mostro. Campanella conclude la lettera con una serie di rimostranze e denunce relative al
padre Mostro.