Tommaso Campanella, La Città del Sole, p. 9

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sono ancini, rizzi, spondoli e tutto quanto è degno di sapere
con mirabil arte di pittura e di scrittura che dichiara.
Nel quarto, dentro vi son tutte sorti di ucelli pinti e lor
qualità, grandezze e costumi, e la fenice è verissima appresso
loro. Nel di fuora stanno tutte sorti di animali reptili, serpi,
draghi, vermini, e l’insetti, mosche, tafani ecc., con le loro
condizioni, veneni e virtuti; e son più che non pensamo.
Nel quinto, dentro vi son l’animali perfetti terrestri di tante
sorti che è stupore. Non sappiamo noi la millesima parte, e
però, sendo grandi di corpo, l’han pinti ancora nel di fuori
rivellino; e quante maniere di cavalli solamente! oh, belle figure
dichiarate dottamente!
Nel sesto, dentro vi sono tutte l’arti meccaniche, e l’inventori
loro, e li diversi modi, come s’usano in diverse regioni
del mondo. Nel di fuori vi son tutti l’inventori delle leggi e
delle scienze e dell’armi. Trovai Moisè, Osiri, Giove, Mercurio,
Macometto e altri assai; e in luoco assai onorato era Giesù
Cristo
e li dodici Apostoli, che ne tengono gran conto, Cesare,
Alessandro, Pirro e tutti li Romani; onde io ammirato
come sapeano quelle istorie, mi mostrâro che essi teneano di
tutte nazioni lingua, e che mandavano apposta per il mondo
ambasciatori, e s’informavano del bene e del male di tutti; e
godeno assai in questo.
Viddi che nella China le bombarde e

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