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CLXIX. Deposizione di Giulio Forti (Venezia, 25 marzo 1616).
ASV., Inquisitori di Stato, Busta 155, ff. 101v-102r.
Fatto venir ut s(upr)a Alless(and)ro di Giulio Forti da Voltera chiamato il fiorent(i)no altre volte serv(ito)re dell’Ecc.mo S.r amb(asciato)re Foscarini, et al presente serve l’Ecc.mo Barba(rigo) ammonito ut s(upr)a, et int(errogato) come conteste chiamato dal S.r Lun(ard)o Michellini sopra il cap(itol)o 3 se sa che il S.r amb(asciato)re Foscarini mandasse il prete di casa ad esser essaminato dall’arcivesc(ov)o di canturberi contra duoi appostati ricoverati sotto la protett(io)ne de esso arcivesc(ov)o.
Re(sponde): Non ne s’arecorda, non ho mai inteso niente di questa cosa.
Interr(ogato) se sa che il Sig. amb(asciato)re ne facesse diligente inquisit(io)ne fra li serv(ito)ri di casa sopra questi duoi apostati, constituendoli tutti et minacciandoli di forca se non rivelavano.
Resp(onde): Il S.r amb(asciato)re non mi ha mai detto niente di questa cosa ne io ne so niente.
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