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CLXXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 febbraio 1617)
ASUR, Decreta Sancti officij, 1617, ff. 72-73.
Feria quarta. Die 22 februarij 1617.
Fuit Congregatio Sanctae Inquisitionis in Palatio solitae habitationis Ill.mi et Rev.mi Cardinalis Aldobrandini in Regione Trivij coram Ill.mis et Rev.mis D. D. Petro tit. S. Mariae Transtiberim Aldobrandino, episcopo, Roberto tit. S. Mariae in via Bellarmino, Ioanne Garsia tit. Sanctissimorum quatuor Coronatorum Millino, Fabritio tit. Sancti Augustini Verallo, Joanne tit. S. Clementis Bonsio, fratre Augustino Gallamino tit. S. Mariae Aracoeli, et fratre Felice Centino tit. S. Laurentij in pane et perna Asculano, nuncupatis presbiteris misericordia divina Sacrae Romanae Ecclesiae Cardinalibus adversus hereticam pravitatem Inquisitoribus generalibus a Sancta Sede Apostolica specialiter deputatis; praesentibus R. R. p. p. D. D. Desiderio Scalia de Brixia, ord. Praedicatorum, Sacrae Theologiae magistro, Commissario Generali S. Officij et Mario Filonardo I. U. D. Assessore, in qua propositae fuerunt infrascriptae causae quas in notam sumpsit idem Assessor et mihi notam tradidit.
In causa praesbiteri Ioannis Mariae Ginochi de Clavario carcerati in hoc Sancto Officio, facta relatione in scriptis per Brandimartem Summi D. N. Pape consultorem eum citasse heri personaliter ad iudicem, concludi et pronuntiari in causa ac audiendam sententiam diffinitivam quae praesenti Congregatione et audita instantia Procuratoris fiscalis, Ill.mi DD. pronuntiarunt et sententiarunt prout in eadem schedula coram propriis manibus subscripta; quam mihi facto consignarunt tenoris, quam ego incontinenti alta et intelligibili voce de [...] legi et publicavi eodem Ioanne Maria praesente, audiente et intelligente qui ei parere volens genu flexus coram eisdem Ill.mis DD. abiuravit haereses de quibus vehementer suspectus iudicatus fuit et [...] fuit reductus ad carceres.
Mercoledì, 22 febbraio 1617.
Si è riunita la Congregazione della Santa Inquisizione nel Palazzo della abituale dimora dell’ill.mo e Rev.mo Cardinale Aldobrandini, nel rione di Trevi, alla presenza dei Cardinali Illustrissimi e Reverendissimi, Pietro Aldobrandini, titolare di Santa Maria in Trastevere, Roberto Bellarmino, titolare di Santa Maria in Via, Giovanni Garzia Millini, titolare dei SS. Quattro Coronati, Fabrizio Verallo, titolare di S. Agostino, Jean de Bonsi, titolare di S. Clemente, frate Agostino Galamini, titolare, di S. Maria Aracoeli, Felice Centini d’Ascoli, titolare di S. Lorenzo in Panisperna, preti nominati Cardinali per divina misericordia della Sacra Romana Chiesa, nominati in particolare dalla Santa Sede Apostolica quali Inquisitori generali contro la eretica pravità prima dell’ingresso nella Congregazione davanti al Santissimo (papa); presenti i RR. Padri frate Desiderio Scaglia, bresciano, dell’ordine dei Predicatori, maestri di Sacra Teologia, Commissario Generale del Santo Uffizio, e Mario Filonardi, Dottore in utroque iure, assessore, nella quale riunione sono state proposte le cause sottoscritte che il medesimo assessore ha assunto nella nota da lui stesso trasmessami.
Nel processo contro il prete Giovanni Maria Ginocchio, di Chiavari, incarcerato nel Santo Uffizio, scritta la relazione da Brandimarte, consultore del Sommo Nostro Signore Papa, e ripetuta ieri in processo personalemtne dallo stesso Brandimarte davanti al giudice, si è chiuso il processo e si è pronunciata la sentenza definitiva, che, alla presenza della Congregazione, e udita l’istanza del procuratore fiscale, gli Ill.mi Signori Cardinali hanno pronunciato e sentenziato così come è stata sottoscritta con le proprie mani nell’apposita scheda; e l’hanno consegnata a me, informato del loro disposto, che io ho letto immediatamente ad alta e intelligibile voce [...] e l’ho letta e resa nota allo stesso Giovanni Maria, presente. Il quale ha udito e compreso e, volendo obbedire alla disposizione, genuflesso davanti ai medesimi Ill.mi Signori (Cardinali) ha abiurato le eresie, delle quali era stato giudicato fortemente sospetto e [...] è stato tradotto in carcere.
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