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CLXXXV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 6 settembre 1618)
ASUR, Decreta Sancti officij, 1618, ff. 312 e 315.
Feria quinta. Die sexta septembris 1618.
Fuit Congregatio Sanctae Inquisitionis in Palatio apostolico Montis quirinalis coram Ill.mis et Rev.mis D. D. Petro tit. S. Mariae Transtiberim Aldobrandino, Roberto tit. S. Mariae in via Bellarmino, Ioanne Garsia tit. Sanctissimorum quatuor Coronatorum Millino, Fabritio tit. Sancti Augustini Verallo, Joanne tit. S. Clementis Bonsio, Gaspare Sanctae Crucis in Hierusalem Borgia, nuncupatis presbiteris misericordia divina Sacrae Romanae Ecclesiae Cardinalibus adversus hereticam pravitatem in Universa Republica Christiana Inquisitoribus Generalibus a Sancta Sede Apostolica specialiter deputati ante ingressum Congregationis coram Sanctissimo; praesentibus R. R. p. p. D. D. fratre Desiderio Scalia, ord. Praedicatorum, Sacrae Theologiae magistro, Commissario Generali S. Officij et Mario Filonardo I. U. D. Assessore, in qua propositae fuerunt causae infrascriptae quas in notam sumpsit idem D. Assessor et mihi notam tradidit.
Ioannis Mariae Ginochi praesbiteri genuensis diocesis carcerati in hoc Sancto Officio in poenam petitur habilitari ob malam valetudinem sub fide scutorum 300 de se praesentando toties quoties, lecto memoriali Sanctissimus nihil ei concedere voluit.
Giovedì, 6 settembre 1618.
Si è riunita la Congregazione della Santa Inquisizione nel Palazzo Apostolico del Quririnale alla presenza dei Cardinali Illustrissimi e Reverendissimi, Pietro Aldobrandini, titolare di Santa Maria in Trastevere, Roberto Bellarmino, titolare di Santa Maria in Via, Giovanni Garzia Millini, titolare dei SS. Quattro Coronati, Fabrizio Verallo, titolare di S. Agostino, Jean de Bonsi, titolare di S. Clemente, Gaspar Borja [y de Velasco], titolare di S. Croce in Gerusalmme, preti nominati Cardinali per divina misericordia della Sacra Romana Chiesa, nominati in particolare dalla Santa Sede Apostolica quali Inquisitori generali in tutta la Repubblica Cristiana contro la eretica pravità prima dell’ingresso nella Congregazione davanti al Santissimo (papa); presenti i RR. Padri frate Desiderio Scaglia, bresciano, dell’ordine dei Predicatori, maestri di Sacra Teologia, Commissario Generale del Santo Uffizio, e Mario Filonardi, Dottore in utroque iure, assessore, nella quale riunione sono state proposte le cause sottoscritte che il medesimo assessore ha assunto nella nota da lui stesso trasmessami.
Letto il memoriale di Giovanni Maria Ginocchio, prete della diocesi genovese, carcerato in questo Santo Uffizio per scontare la pena, il quale chiede di potersi curare a causa del suo cattivo stato di salute con garanzia di 300 scudi e con la promessa di presentarsi tante volte quante gliene saranno richieste, il Santissimo non volle concedergli nulla.
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