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XXII. Domenico Pinelli ai frati del convento di Cremona (Roma, 9 giugno 1600).
AGOC., ii. C. O. i (9). Acta Visitationum Provinciarum Italiae per Rev.um P. Mag. Henricum Sylvium, ff. 216r-v.
Minuta non autografa. In testa al documento: Copia della lettera di detto Ill. mo S.r. Pro.re a tutti li cinque predetti m.ri Cremonesi, et vi è il nome de tutti cinque de m.ro Elia Carnevalio, et gli altri etc.
Molto Rev.i Padri con la loro de 18 di maggio ho veduto quanto mi scrissero sopra la venuta costí di M(aestr)o Antonio Trizza Pro(vincia)le), et insieme ho anco havuto le scritture del consulto, et protesta, quale gli hanno fatta, sono restato molto maravegliato di q(uest)o procedere et sollevatione, che ben potevano senza entrare tanto oltre, darmi aviso di quello che a loro occorreva, ch’io bene havrei saputo procedere, senza tanto romore, e dar scandalo a tutta q(uell)a città, che come già scrissi a m(aest)ro Elia in particolare, già detti ordine che il Cap(itolo) si facesse a settembre, e perche questo procedere non mi è piaciuto ponto, non voglio che passi senza essempio di qualche castigo. Perciò per hora sino al altro mio nuovo ordine, gli dichiaro tutti privi di voce attiva et passiva, a n(ost)ro arbitrio, et beneplacito, et di piú l’impongo che digiunino tre venerdí in pane, et acqua, et q(uest)o sarà sin’a tanto che mi risolva a farne maggior risentimento, come alla giornata intenderanno, et prego la Maestà di Dio che le doni quiete, prudenza e piú cervello di quello che hanno dimostrato sin hora in q(uest)o lor procedere et con questo fine la gratia di Dio sia con voi. Di Roma li 9 di giugno 1600. V(ost)ro Confratello Dominus Cardinalis Protector. Legatur in publico refectorio.
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