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XL. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio
Giove, che già per tanto tempo havea,
Irritato da noi perversi, e stolti,
Ovunque mira Giano con due volti,
Rinchiuso il Sol, che piú non apparea.
Già ce lo torna, e nel tornar ci bea
Il Seren, che discioglie i nembi folti:
Ove tra mille, e mille turbi accolti
Celata stava la sbandita Astrea.
E ciò dal dí, che fu dal Gran Consiglio
Ne la gran Madre eletto Padre, e Sire
Tra gli altri grandi Giorgio, il maggior figlio.
Vero segno di Dio non può mentire:
Ritorna il Sol dal Cielo, Astrea d’esiglio,
IO NE argomento ben, che non so dire.
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