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XXXIX. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio
Il duce centurione
Anagramma: in te ricevi un giogo dolce
Perché discordi a quel concorde affetto,
Che con la legge immutabile, ed eterna,
Ogni cosa, ch’ei fe’ regge e governa,
Col semplice operar de l’intelletto?
E come sottilmente in ogni petto,
Riempiendo ogni cosa egli s’interna;
Cosí con mente poi santa, e paterna
Ogni causa riduce a buono effetto.
Bella Figlia di Giano, il Ciel elesse
Duce il Centurione, e ’l Doria amato
La sua Corona volentier gli cesse.
Poiché col grado havendo l’alma alzato,
Nel bel nome di lui, scoperto, lesse:
In te ricevi un giogo dolce; il fato.
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