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LXXXIX. Gregorio Spinola a Giovanni Maria Ginocchio (S. Margherita di Marassi, 23 maggio 1613).
PRO SP. 14/79, B. I, ff. 386v-387v.
Lettera autografa di Gregorio Spinola, carmelitano del Convento del Carmine di Genova, citato dal Vanini in Amph., pp. 128, 133 e in Da., pp. 160, 459. La lettera reca la data lí 13 l’ultima festa di Pentecoste. [1612]. L’anno 1612 è aggiunto da mano sincrona. Attergato autografo: Al m(ol)to Ill(ust)re e m(ol)to Rev. Sign.r mio oss.mo il Sig. D. Gio(vanni) Maria Ginocchio. Sullo stesso attergato l’anno 1612 è aggiunto in testa al foglio da mano novecentesca. Per il suo contenuto il documento deve ritenersi datato secondo il calendario giuliano e pertanto risale al 23 [13] maggio 1613. La lettera non giunse mai nelle mani del destinatario e fu certamente intercettata come dimostra il fatto che essa giace negli archivi londinesi.
Rev. P.re in Chr.o fr.llo Car.mo
Quanta consolatione m’habbi arrecato la car(issi)ma l(ette)ra di V. R. per haver inteso buone nuove di lei, a pena la potrò significare, la lascierò considerar a lei, che sa molto bene, per quanti, e degni rispetti debba sentir gusto d’ogni suo bene, amandola io da fr(ate)llo vero, cosí piacesse al s.re di concedermi un giorno che ce lo potesse far constar con vivi affetti. Godo infinitam(en)te che la facesse bene di salute, e che doppo tanti dissaggij e travagli patiti, si fosse sí honoratam(en)te appoggiato a chi [i. e. Alonso de Velasco e i vertici della Chiesa] con un poco di patienza la caverà di guai, sia benedetto mille volte il s.re qui fecit misericordiam cum servo suo; egli è veramente S.re misericordioso, né ci abbandonerà mai con la sua g(rati)ia, se noi vorremo, che però sopra tutto dilettissimo P(ad)re, e fr(ate)llo attendete a viver col suo S(anto) timore pregandolo di continovo che vi dia perseveranza nel suo S.to Ser(viti)o né vi scordate della divotione part(icola)re che dovete havere verso Maria Vergine del Car(me)lo la qu(a)le come Madre pietosa anche lei vi porgerà ogni aiuto e conforto. Procuri V. R. per amor di Dio di haver licenza da Roma per quanto tocca al Abito acciò non ponatur obex alla gratia di Dio e protett(io)ne della Madona. Stando cosí, lei e prudente, e Christiana, e sa molto meglio di me quanto importi però non le ne dirò di vantaglio, accetti il tutto che proviene d’amore che le por[ta] in vero. Io di qua la faccio bene di salute a Dio gra(ti)ae, ritornai dal Capitolo Prov(incia)le, dove diedi il mio voto come gli altri Maestri contro l’opinione di molti miei amici, et hora mi trovo a S.ta Margarita di Marassi Vic(a)rio con la peggior Compagnia che mai si possa immaginare dal P.re Gio(vanni) Maria in poi, me la passo allegramente piú che posso attendendo al Serv(it)io di Dio, et all’honestà religiosa per far il debbito mio, e dar sodisfatt(io)ne a q(u)esti SS.ri li q(ua)li l’hanno havuta sinhora assai mala, Dio voglia ch’io accetti. Habbiamo Prov(incia)le il P(ad)re m(aest)ro Proana [i. e. Domenico Provana, Provinciale della Lombardia] spero che debba dar gran soddisfatt(io)ne essendo huomo di valore, e prattico della frateria, et io m’aspitto ogni cortesia essendomisi egli essibito in Capitolo ringratiandomi del voto datogli. Il P(ad)re Eliseo Roscore fu fatto Maestro et è andato a Roma a dottorarsi chiamato dal P(ad)re R.mo si dice per servirsene nella secretaria: il P(ad)re Lorenzo diffese una Catedra di conclusioni di Zoologia e si passa honoratam(en)te. Il P(ad)re m(aest)ro Constantino e Regg(ent)e di Genova e Maest)ro Gio(vanni) Batt(ist)a Spinola fu confermato nel Priorato; al q(ua)le spero di succeder io se haverò vita. Qua si dicevano di molte e diverse nuove, e dichiarie di lei in somma multi multa loquebantur, et io ringrazio Iddio che li ha fatti restar tutti bugiardi. Subb(it)o mandai la sua l(ette)ra a Chiaveri, e se in altro posso ser(vir)la mi commandi pure alla libera che sa molto bene che lo può fare; Mi dia allo spesso nuova di lei e si assicuri che in ogni tempo le sarò vero, e fedele amico, e fr(at)ello. E con qu(es)to fine a V. R. mi raccomm(an)do caram(en)te nel S.re dal q(ua)le le priego ogni vero bene, e contento.
Di Genova, e da S.a Margarita di Marassi li 13 l’ultima festa di Pentecoste. [1612].
Affett.mo in Chr(ist)o fr(ate)llo fr. Gregorio Spinola Carmelit(a)no.
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