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XCIII. Giovanni Garzia Millini a don Alonso de Velasco (Roma, 10 settembre 1613).
AGS., Estado, v. 368, ff. non numerati.
Minuta di una lettera del Cardinale Millini, ma con firma autografa, datata Di Roma alli x di settembre 1613. In calce al primo foglio reca l’indicazione del destinatario: S.r Amb.re Catt.co in Inghilterra. In attergato: All’Ill.mo sig.re Il sig.re D. Alonso di Velasco Amb.re Cat.co in Inghilterra.
La l(etter)a di V. S. Ill.ma delli x di luglio et quelle di frà Gabriele Vannini et di frà Bonaventura Ginocchi, Apostati dell’ord(in)e del Carmine, che si trovano in cotesto Regno, sono s(ta)te lette et riferite in Cong(regatio)ne del santo offitio a’ 22 del passato [22 agosto nel candario giuliano, corrispondente a Domenica 1° settembre 1613]; et visto, et considerato quanto ella scrive circa la redut(tion)e di detti frati alla s(ant)a fede Cat(toli)ca et in Paesi di Cat(toli)ci et le gratie, et habilità, che essi ricercano per quiete e tranquillità delle conscientie, et stato loro, la s(anti)tà sua [i. e. Paolo V] ha risoluto, che si scriva a V. S. Ill.ma che ella operi, che detti frati partano in ogni modo da cotesto Regno, ritornino in Paesi di Cat(toli)ci et comparischino avanti Mons(igno)r Nuntio di N(ostro) Sig(no)re in francia, overo di Mons(igno)r Nuntio in fiandra, perche da qualsivoglia di loro, come se le scrive con q(uest)o dispaccio, saranno ricevute le loro spontanee comparitioni, et spediti secretam(en)te con molta benignità, senz’essere dichiarati inhabili a conseguire Dignità. Et fatto ciò, la s(anti)tà Sua li fa libera gratia delle pene incorse per l’Apostasia della loro Religione, et altri eccessi da loro commessi, et che di piú possano tornare in Italia, et stare in habito di Prete secolare sotto l’obedienza dell’ordinario loro, senza ripigliare l’habito della Religione.
Però V. S. Ill.ma, con la sua auttorità, prudenza, e destrezza operi, che detti frati partano da cotesta isola, et compariscano avanti uno delli sud(dett)i Nuntij Ap(ostoli)ci per l’effetto sudetto, con assicurarli, che inviolabilm(en)te saranno ricevuti, assoluti et habilitati, come sopra. Et resto pregando a V. S. Ill.ma continova prosperità, et salute. Di Roma, alli x di settembre 1613. Di V. S. Ill.ma ser(vito)re Il Card(ina)le Millino.
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