Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 540

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Di più, i popoli creden ch’il Papa sia vicario di Dio, e chi s’oppone
a lui, esser demonio. Onde sempre chi ha voluto nocer al Papa ha perduto,
e per ragion divina e politica, etc. E però la prima cosa che si
deve fare è annunciar a tutti la necessità della religione unita e vera,
senza la quale tutti li stati umani vanno a ruina.

2. La unità del sommo sacerdotio, perché possa tener unito il
Cristianismo, e l’eresie e scisme esiziali a principi estinguere, e per
concordar li principi tra sé stessi contra i nemici della Cristianità universale,
e per assicurar ciascuno dal suo emulo.
3. Esser necessarie le ricchezze e l’armi per far questo, e Cristo ha
duoi gladii, unus exit ab ore, ch’è lo spirituale, Apocalypsis 1, l’altro
pendet ex femore, ex Ps. 44: Accingere gladio tuo super femur tuum, Potentissime,
etc. E questo conobber gli antichi nostri esser necessario, e però
metteano lor beni in commune sul papato, che non è signoria d’alcuna
famiglia o nazione, ma di tutti Cristiani virtuosi del mondo, perché
ognun può esser Papa, cardinale, vescovo, abbate, canonico etc.
Item,
per accomodar le differenze tra il popolo e il principe fu alzato da Dio
questo tribunale {il papato}, et esercitato da S. Pietro in qua. Et è naturale questo,
perché non ci può esser giudice interno che saria interessato: però
Genua e Fiorenza e l’altre republiche d’Italia chiamavan i potestà
forastieri.
E li Aragonesi hanno un tribunal di giustizia tra il Re e il
regno, ma fallace, perché sempre dal Re pende. Francia s’ha servuto
del parlamento, e prima de 12 Pari. Ma a tempo di Carlo Crasso e
d’altri, che fur dal clero e dal parlamento deposti, il Papa con sua
autorità li ripose, e così sta scritto nel Deuter. 17.

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