Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 43

Precedente Successiva

43
Contra sofisti ed ipocriti, eretici e falsi miracolari


Nessun ti venne a dir: - Io son tiranno -,
né il sa dir; né dirà: - Son Anticristo -;
ma chi è più fino, scelerato e tristo,
per santità ti vende il proprio danno.

Ma il baro, la puttana e 'l saccomanno,
d'astuzie sì divote mal provvisto,
si crede esser peggior, ché agli altri è visto;
e poco è il male, in cui poco è l'inganno.1

Ti puoi guardar: son facili a piegarsi
questi, e i Samaritani a' Farisei,
che sé ingannano e gli altri, Dio prepose.

Né a voce, né a' miracoli provarsi
bontà si dèe, ma in fatti:2 tanti dèi
questa falsa misura in terra pose.

Commento dell'Autore

1 «Publicani et meretrices praecedent vos in regno Dei» fu detto a questa gente.

2 «Non qui dicunt: - Domine, Domine, et nonne in nomine tuo prophetavimus et miracula fecimus? - sed ab operibus cognoscetis eos». Tutta la dottrina di questo sonetto si truova nel Vangelo.

Precedente Successiva

Schede storico-bibliografiche