Documenti
CXXIV. Declaration of Signor Constantino (25/26 marzo 1614).
AAW. Series A, v. xii, n. 24, ff. 53-56.
Il documento non è datato, ma sicuramente risale ai giorni immediatamente successivi al 23 marzo 1614, ovvero alla data della fuga del Vanini.
Io Costantino de Servi dico come essendo io stato disaminato dal Ecc.mo Sign. Arcivescovo di Cantuaria se Io sapevo a dove era un certo Giulio Cesare il quale era scappato di carcere et che tanto che io ne fussi consapevole della qualcosa io dovessi dire la verità.
Dico dunque che essendo piú giorni sono insieme con il Cappelano del Ecc.mo Sig. Ambasciatore di Venetia vicino a Osmestre [italianizzazione di Westminster] gli venne fantasia dandare avisitare la Carcere di Ghatehouse et dentro vedendo detto Giulio Cesare si messe a ragionar con seco, et Io aspettandolo doppo ce ne andammo; et cosi doppo sei o otto giorni ritornai al detta carcere affar la medesima visita per vedere il Sig. Santolino mio paesano dove con tale occasione steti ragionando con tutti dua, e di poi me ne partí et questo ragionamento è stato da otto o dieci giorni che può esser piu e manco che non me soviene et l’ultima volta con loccasione di portar alcuni Ritratti alla sig.ra Contessa Diarbe [i. e. Lady Elizabeth, contessa di Derby, consorte di William Stanley] sendo li vicino a detta Carcere pensando che il Sig.r Santolino fusse ancora nella medesima Carcere andai per visitarlo per sapere la sua andata in Italia, et arrivato alla detta Carcere, domandai il portiere che io volevo parlare al detto Santolino, e lui mi rispose che egli era partito, dissi che averei caro sapere a dove gli era andato, mi disse che il Giulio Cesare lo sapeva et cosí domandai al detto Giulio Cesare il quale mi disse che era andato habitare in casa dun suo amico et perché non cera altro che dire presi licentia dal detto Giulio Cesare, il quale mi prego che io dessi un libro al Cappellano del Sig.r Ambasciatore, il quale lo portai, et fu il dí di giovedi passato [Giovedí 20 marzo 1614], che è quanto io ho che dire in questa domanda né sono giunto mai a ragionamenti con tale Giulio Cesare che mi possa dare et di piu dico che andai con detto servitore alla detta Carcere con li detti ritratti il quale si domanda francesco staffiere del Sig.r Ambasciatore e con seco mene partí. Io Costantino de’ Servi.
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