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CXC. Annali manoscritti dell’hotel de ville di Tolosa (Registrata sotto l’anno 1618, ma redatta nel 1619).

AMT, Cronique 290. Annales de la ville de Toulouse, v. vi, BB 278, ff. 13-14.

L’autore della Chonique è Nicolas de Saint-Pierre, Capitoul, Chef du Concistoire, Advocat en Parlement, al quale competeva istituzionalmente l’onere di redigere l’Annale del 1618.

Athée et Blasphemateur du nom de Dieu

La punition de ce Blaspheme fut suivye d’un Cas bien plus estrange, qui ouvrit la porte a une plus severe punition d’un Blaspheme plus execrable, Car le jeudi, second jour du mois d’aoust, sur l’advis qui fut donné auxditz Sieurs Capitouls, fut prins dans la maison des heritiers de feu Nouallhes au Capitoulat de La daurade, et Constitué prisonnier par les Sieurs d’Olivet et Virasel Capitoulz et conduit a la Maison de Ville un Jeune homme soy disant Aagé de trente quatre ans, Natif de Naples en Italie, se faisant nommér Pomponio Usciglio, deferé d’enseigner l’atheisme, duquel ils estoient en queste il y avoit plus d’un mois. On disoit quil estoit venu en France a desseing de tenir ceste abominable doctrine. Cestoit un homme dassez bonne façon, un peu Maigre, le poil chastain, lenéz long et courbé, les yeux brillans et aucunement Agars, grand de taille: Quand a l’esprit il vouloit paroistre sçavant en la Philosophie et Medecine qui estoit l’office quil se disoit professer: Il faisoit le Theologien, mais meschant et detestable s’il en fut oncques. Il parloit bien latin et avec grande facilité. Neantmoingz vréement ignorant parmy les doctes en toutes lesdites sciences. Et comme la parole descouvre le Cœur pour sy fort qu’on le veuille cacher, il arriva qu’estant souvente fois entré en dispute avec aucuns des plus grandz Theologiens de ceste ville, il fut descouvert pour tel quil estoit. Et quoy que par ses paroles il taschat a deguiser son desseing, sy est ce que, maugré luy, ceste petite Artere qui va du Cœur en la langue evapouroit ses plus secretes pensées, et luy portoit du Cœur en la bouche et de sa bouche aux oreilles des gens de bien, de paroles pleines de blasphemes contre la divinité: Ce qui fut cause que, quoy que lors qu’il fut faict prisonnier, on ne l’eust trouvé saisy que d’une Bible non defendue, et de plusiers siens escriptz qui ne marquoient que de Questions de Philosophie et Theologie, sy est ce toutesfois que le Parlement adverty et tres-asseuré de ses secretes intentions et maximes damnables, qu’il avoit tenues en particulier tres-pernicieuces pour les bonnes mœurs et pour la foy. Le fit remetre le cinquiesme dudit moys d’Aoust des prisons de la maison de ville a la conciergerie du Palais, ou il fut detenu jusques a ce qu’on eust trouvé preuve suffisante pour le convaincre et luy parfaire son procés comme on fit: Car le samedy neufviesme du mois de fevreir en suivant la Grand Chambre e la Tournelle assemblées fut donne Arrest au rapport de Monsieur de Catel conselier audit Parlement par lequel il fut condamné a estre trayné sur une claye droit a l’esglise Sainct Estienne, ou il seroit despouillé en chemises tenant ung flambeau ardant en main, la hart au col et tout a genoulx devant la grand porte de la dite esglise, demanderoit Pardon a Dieu, au Roy, a la Justice, et de la en hour faisant le cours accoustumé seroit conduit a la place du Salin ou assis sur ung pouteau la langue luy seroit coupeée, puis seroit estranglé son corps brulé et reduit en cendre ce qui fut executé le mesme jour. Il faisoit semblant de mourir fort constamment en philosophe comme il se disoit, et en homme qui n’aprehendoit rien apres la mort d’autant qu’il croyoit point L’immortalité de l’Ame. Le bon pere religieux qui L’acistoit estimoit en luy monstrant le Crucifis et luy representant les Sacrés misteres de L’Incarnation et Passion amere de Nostre Seigneur l’esmouvoir a ce quil se recogn’eust: Mais ce tigre aveuglé et opiniastré en ses faulsses maximes, mesprisoit tout et ne le voulut jamais regardér, ains accouroit a ceste mort ainsy qu’a sa derniere fin, simaginant que se debvoit estre le remede de tous ses maux apres Laquelle il nauroit plus rien a craindre ny a souffrir. Il mourut doncques en Athèe; aussy portoit il ung Cartel sur ses Espauls, ou ces motz estoient escriptz: Athée et blapshemateur du nom de Dieu. Ce monstre par sa m auvaise fin attira sur soy l’execration et Malediction de tout le Peuple, ne pouvant soufferir ce p rodige en une saison ou nostre religion Catholique, Apostolique, Romaine est en sa fleur et plus grande vigueur.

Ateo e bestemmiatore del nome di Dio

La punizione di questa bestemmia fu seguita da un caso ben piú strano, che aprí la porta alla piú severa punizione di un bestemmiatore assai piú esecrabile. Perché giovedí, 2 agosto, sull’avviso che fu dato ai detti Signori Capitouls, fu arrestato nella casa degli eredi dei Noailles, nel Capitoulat della Daurade, e fu ridotto in prigione dai Signori d’Olivier [Jean d’Olivier] et Virasel [Paul Virazel], Capitouls, e condotto nella Maison de Ville, un giovane uomo che si dichiarava di anni trentaquattro, nativo di Napoli, che si faceva chiamare Pomponio Usciglio, accusato d’insegnare l’ateismo, dagli stessi ricercato da piú di un mese. Si diceva che egli era venuto in Francia con il proposito di diffondere tale abominevole dottrina. Era un uomo di assai bell’aspetto, un po’ magro, capelli castani, naso lungo e curvo, gli occhi brillanti e alquanto vivaci, alto di statura. Quanto al suo spirito, egli voleva mostrarsi sapiente in filosofia e medicina, che affermava di professare. Si dichiarava teologo, ma il piú fiacco e detestabile che ci fu mai. Parlava bene e con grande facilità il latino. Tuttavia, tra i dotti, era veramente ignorante in tutte le suddette scienze. E come la parola scopre il cuore, per quanto fortemente lo si voglia tenere nascosto, accade che, essendo sovente entrato in disputa con alcuni dei piú grandi teologi di questa città, fu scoperto per quello che era. E, benché con le sue parole cercasse di nascondere i suoi propositi, la piccola arteria che va dal cuore alla lingua svelava suo malgrado i suoi piú segreti pensieri e portava dal cuore alla bocca e dalla sua bocca alle orecchie delle persone perbene parole piene di bestemmie contro la divinità. Ciò fu la causa per cui, sebbene al momento dell’arresto non fosse trovato in possesso se non di una bibbia non vietata e di parecchi suoi scritti che non toccavano se non questioni di filosofia e di teologia; il Parlamento, informato e assicurato intorno alle sue piú segrete intenzioni e alle sue affermazioni condannabili, ritenute particolarmente perniciose per i buoni costumi e per la fede, il 5 agosto lo fece trasferire dalla prigione della maison de ville alla conciergerie del Palazzo, ove fu detenuto fino a che non furono trovate prove sufficienti per fargli il processo che gli fu fatto. Poiché sabato, 9 febbraio 1619, la Grand Chambre e la Tournelle, in seduta plenaria, pronunciarono la sentenza su rapporto del Signor De Catel, consigliere del detto Parlamento, per la quale fu condannato ad essere condotto su un carro alla chiesa di Santo Stefano, ove sarebbe stato denudato, in camicia, tenendo una torcia ardente nelle mani, una corda al collo e in ginocchio davanti alla grande porta di detta chiesa, avrebbe domandato perdono a Dio, al Re e alla Giustizia e di là in avanti, seguendo il corso abituale, sarebbe stato condotto nella place du Salin, ove, seduto su un grande ceppo gli sarebbe stata tagliata la lingua, poi sarebbe stato strangolato e il suo corpo sarebbe stato bruciato e ridotto in cenere. Sentenza che fu eseguita lo stesso giorno. Egli si dava l’aria di morire, come asseriva, con molta costanza nella filosofia e come uomo che non temeva niente dopo la morte, in quanto non credeva nella immortalità dell’anima. Il buon religioso che lo assisteva credeva, mostrandogli il crocifisso e ricordandogli i sacri misteri dell’incarnazione e dell’amara passione di Nostro Signore, di indurlo a riconoscersi colpevole. Ma quella tigre accecata e ostinata nelle sue false massime sprezzava tutto e non volle neppure guardarlo, sicché andò incontro alla morte come al suo termine ultimo, immaginando che tale doveva essere il rimedio a tutti i suoi mali, e che, dopo quella, egli non avrebbe avuto altro da temere e da patire. Morí dunque come ateo, cosí portava sulle sue spalle un cartello, su cui erano scritte queste parole: «Ateo e bestemmiatore del nome di Dio». Questo mostro per la sua fine olt raggiosa attirò su di sé l’esecrazione e la maled izione di tutto il popolo, il quale non poté tollerare un tale mostro in una regione in cui la nostra religione cattolica, apostolica e romana è in grande fioritura ed ha il piú grande vigore.

 

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Indice

I. Procuratio facta per ill.um Comitem Castri (Monteroni, 23 ottobre 1563).

II. Quietatio pro Magnifico Joanne Baptista Vanini (Lecce, 22 agosto 1569).

III. Pro Honorabili Magistro Antonio Martio de Casali Montoroni (Lecce, 1° aprile 1573).

IV. Atto notarile (Lecce, 20 giugno 1581).

V. Pro magnifico Philippo de Andrea (Lecce, 5 dicembre 1583).

VI. Copia Commissionis (Gallipoli, 12 giugno 1584).

VII. Donazione di Alessandro Gattinara (Atri, 26 ottobre 1585).

VIII. Pro Domino Joanne Vannini de Trisano Ligurie (Lecce, 11 agosto 1587).

IX. Intrumentum dotale pro Antonio Marra Terre Casarani (Taurisano, 12 settembre 1594).

X. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XI. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XII. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XIII. Alphabetum di Fuochi databile al 1596.

XIV. Alphabetum dei Fuochi del 1643.

XV. Numerazione dei Fuochi del 1643

XVI. Disputa di Argotti con Annibale Balsamo (Cremona, 19 aprile 1593).

XVII. Laurea di Bartolomeo Argotti (Roma, 13 giugno 1593).

XVIII. Acta Visitationum Henrici Silvij (Cremona, 14 agosto 1599).

XIX. Commissione pro invenienda veritate (Cremona, 18 agosto 1599).

XX. Protesta dei frati del chiostro di S. Bartolomeo (Cremona, maggio 1600).

XXI. Domenico Pinelli a Elia Carnevalio (Roma, 27 maggio 1600).

XXII. Domenico Pinelli ai frati del convento di Cremona (Roma, 9 giugno 1600).

XXIII. Ordine del Card. Pinelli (Cremona, 25 giugno 1600).

XXIV. Atto di sottomissione di Argotti (Alessandria, 27 giugno 1600).

XXV. Condono di Enrico Silvio (Alessandria, 27 giugno 1600).

XXVI. Domenico Pinelli ad Elia Carnevalio (Roma, 2 ottobre 1600).

XXVII. Nomina di Argotti a reggente (Cremona, 12 maggio 1602).

XXVIII. Non gravetur (Roma, 8 gennaio 1611).

XXIX. Annullamento del Non gravetur (Roma, 29 gennaio 1611).

XXX. Argotti Primus Socius del Generale (Anno 1613).

XXXI. Morte di Argotti (Perugia 14 gennaio 1615).

XXXII. Necrologio di Argotti (Genova, gennaio 1625).

XXXIII. Carmina latina.

XXXIV. Eiusdem ad eundem.

XXXV. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVI. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVIII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXIX. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XL. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLI. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLIII. Giuramento della laurea (Napoli, 1° giugno 1606).

XLIV. Procuratio pro Iulio Cesare Vanini (Napoli, 20 giugno 1606).

XLV. Procuratio pro Iulio Cesare Vannini (Napoli, 12 settembre 1607).

XLVI. Albarano per Anibale Cavallo d’Ugento (Taurisano, 26 8[bre 160]7).

XLVII. Pro Pomponio Scarciglia (Napoli, 16 maggio 1608).

XLVIII. Donatio pro Pomponio Scarciglia (Napoli, 20 giugno 1608).

XLIX. Notizie desunte da Francesco Voerzio da Cherasco.

L. Litterae familiares di Enrico Silvio (Roma, 20 agosto 1609).

LI. Regestum Henrici Sylvii (28 gennaio 1612).

LII. Petizione di due carmelitani (Venezia, febbraio 1612).

LIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 17 febbraio 1612).

LIV. Dudley Carleton a Salisbury (Venezia, 17 Febbraio 1612).

LV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 18 marzo 1612).

LVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia 9 maggio 1612).

LVII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 25 maggio 1612).

LVIII. Dudley Carleton a Sua Maestà Giacomo I (Venezia, 25 maggio 1612).

LIX. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra 21 giugno 1612).

LX. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 27 giugno 1612).

LXI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 12 luglio 1612).

LXII. Thomas Albery a William Trumbull (Londra, 26 luglio 1612).

LXIII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 30 luglio 1612 ).

LXIV. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 2 agosto 1612).

LXV. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 2 agosto 1612).

LXVI. Guido Bentivoglio a Scipione Borghese (Bruxelles, 4 agosto 1612).

LXVII. Tobias Matthew a Thomas Lake (Bishopthorpe, 8 agosto 1612).

LXVIII. Pedro de Zúñiga a Filippo III (Londra, 10 agosto 1612).

LXIX. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 24 agosto 1612).

LXX. Scipione Borghese a Roberto Ubaldini (Roma 28 agosto 1612).

LXXI. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 30 agosto 1612).

LXXII. Congregazione del Santo Uffizio (6 settembre 1612).

LXXIII. Scipione Borghese a Roberto Ubaldini (Roma, 26 settembre 1612).

LXXIV. Congregazione del Santo Uffizio (27 settembre 1612).

LXXV. Giulio Cesare Vanini a Dudley Carleton (Lambeth, 9 ottobre 1612).

LXXVI. Giulio Cesare Vanini a Isaac Wake (Lambeth, 9 ottobre 1612).

LXXVII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 25 ottobre 1612).

LXXVIII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 25 ottobre 1612).

LXXIX. Isaac Wake a Dudley Carleton (Londra, 5 decembre 1612).

LXXX. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Roma, 20 dicembre 1612).

LXXXI. John Chamberlain to Dudley Carleton (Londra, 24 gennaio 1613).

LXXXII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'Assessore Marcello Filonardi (Roma, 23 gennaio 1613).

LXXXIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 gennaio 1613).

LXXXIV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 5 marzo 1613).

LXXXV. Giovan Francesco Biondi a Dudley Carleton (Londra 17 marzo 1613).

LXXXVI. John Chamberlain to Dudley Carleton (Lambeth, 21 marzo 1613).

LXXXVII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Marcello Filonardi (Roma, 10 aprile 1613).

LXXXVIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 11 aprile 1613).

LXXXIX. Gregorio Spinola a Giovanni Maria Ginocchio (S. Margherita di Marassi, 23 maggio 1613).

XC. Permesso di stampa (Londra, 17 giugno 1613).

XCI. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 14 agosto 1613).

XCII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 agosto 1613).

XCIII. Giovanni Garzia Millini a don Alonso de Velasco (Roma, 10 settembre 1613).

XCIV. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 13 settembre 1613).

XCV. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 8 ottobre 1613).

XCVI. Congregazione del Santo Uffizio. Nota di Marcello Filonardi (Roma, 30 ottobre 1613).

XCVII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 31 ottobre 1613).

XCVIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Marcello Filonardi (Roma, 6 novembre 1613).

XCIX. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 7 novembre 1613).

C. Jerónimo Gracián de la madre de dios (Londra, novembre 1613).

CI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 5 dicembre 1613).

CII. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 3 gennaio 1614).

CIII. Diego Sarmiento de Acuña al Papa Paolo V (Londra, 4 febbraio 1614).

CIV. George Abbot a James Montagu (Lambeth, 4 febbraio 1614).

CV. Thomas Lake a Dudley Carleton (Royston, 6 febbraio 1614).

CVI. Diego Sarmiento de Acuña a Giovanni Garzia Millini (Londra, 7 febbraio 1614).

CVII. Diego Sarmiento al Re Filippo III (Londra, 12 febbraio 1614).

CVIII. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 13 febbraio 1614).

CIX. Declaratio Julii Caesaris Itali (15 febbraio 1614).

CX. Examinatio secunda Julii Caesaris (15 febbraio 1614).

CXI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra 20 febbraio 1614).

CXII. Roberto Ubaldini a Giovanni Garzia Millini (Parigi, 25 febbraio 1614).

CXIII. Giovan Francesco Biondi a Dudley Carleton (Londra, 28 febbraio 1614).

CXIV. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 28 febbraio 1614 ).

CXV. Dudley Carleton a Thomas Lake (Venezia 28 febbraio 1614).

CXVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 7 marzo 1614).

CXVII. Dudley Carleton a Thomas Lake (Venezia, 14 marzo 1614).

CXVIII. Diego Sarmiento de Acuña a Filippo III (Londra, 17 marzo 1614).

CXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 20 marzo 1614).

CXX. George Abbot a William Trumbull (Lambeth, 20 marzo 1614).

CXXI. Dudley Carletton a John Chamberlain (Venezia, 21 marzo 1614).

CXXII. Giovanni Garzia Millini a Diego Sarmineto de Acuña (Roma, 22 marzo 1614).

CXXIII. Dudley Carleton a Giovan Francesco Biondi (Venezia 14 marzo 1614).

CXXIV. Declaration of Signor Constantino (25/26 marzo 1614).

CXXV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 26 marzo 1614).

CXXVI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 27 marzo 1614).

CXXVII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 9 aprile 1614).

CXXVIII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 15 aprile 1614).

CXXIX. Diego Sarmiento de Acuña al Marchese de Guadaleste (Londra, 17 aprile 1614).

CXXX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 aprile 1614).

CXXXI. Dudley Carleton a Ercole Salice (Venezia, 29 aprile 1614).

CXXXII. Diego Sarmiento de Acuña a Guido Bentivoglio (Londra, 1° maggio 1614).

CXXXIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 1° maggio 1614).

CXXXIV. Diego Sarmiento de Acuña a Giovanni Garzia Millini (Londra, 15 maggio 1614).

CXXXV. Diego Sarmiento de Acuña al Marchese de Guadaleste (Londra, 15 maggio 1614).

CXXXVI. Diego Sarmiento de Acuña a Francisco De Castro (Londra, 17 maggio 1614).

CXXXVII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 27 maggio 1614).

CXXXVIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia 13 giugno 1614).

CXXXIX. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore (Roma, 25 giugno 1614).

CXL. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 26 giugno 1614).

CXLI. George Abbot a William Trumbull (Lambeth, 27 giugno 1614).

CXLII. Roberto Ubaldini al Giovanni Garzia Millini (Parigi, 31 luglio 1614).

CXLIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Paolo Emilio Filonardi (Roma, 27 agosto 1614).

CXLIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 28 agosto 1614).

CXLV. Diego Sarmiento de Acuña a Paolo V (Londra, 14 settembre 1614).

CXLVI. Memoriale di don Ascanio Baliani per Sua Santità (Londra, 14 settembre 1614).

CXLVII. Roberto Ubaldini a Giovanni Garzia Millini (Parigi, 14 ottobre 1614).

CXLVIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Paolo Emilio Filonardi (Roma, 14 gennaio 1615).

CXLIX. Congregazione del Santo Uffizio. Esame del Memoriale di Ascanio Baliani (Roma, 15 gennaio 1615).

CL. Decreto del Senato (Genova, 19 gennaio 1615).

CLI. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 5 marzo 1615).

CLII. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 26 marzo 1615).

CLIII. Approbatio ecclesiastica dell'Amphitheatrum (Lione, 4 giugno 1615).

CLIV. Approbatio civile dell'Amphitheatrum (Lione 6 giugno 1615).

CLV. Approbatio ecclesiastica dell'Amphitheatrum (Lione 23 giugno 1615).

CLVI. Approbatio civile dell'Amphitheatrum (Lione 23 giugno 1615).

CLVII. Carmen congratulatorium di Jean Gontier.

CLVIII. Carmen congratulatorium di Johann Scheffer.

CLIX. Carmen congratulatorium di F. V.

CLX. Carmen congratulatorium di vital Carles.

CLXI. Carmen congratulatorium di Gabriel de Prades.

CLXII. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 21 luglio 1615).

CLXIII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 27 agosto 1615).

CLXIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 settembre 1615).

CLXV. capi d'accusa contro il Foscarini (Venezia, 22 gennaio 1616).

CLXVI. Capi d'accusa contro Foscarini (Venezia, 22 gennaio 1616).

CLXVII Deposizione di Lunardo Michelini (Venezia, 23 febbraio 1616).

CLXVIII. Deposizione di Lunardo Michelini (Venezia, 23 febbraio 1616).

CLXIX. Deposizione di Giulio Forti (Venezia, 25 marzo 1616).

CLXX. Approbatio ecclesiastica del De admirandis (Parigi 20 maggio 1616).

CLXXI. Carmen congratulatorium di Grégoire Certain.

CLXXII. Carmen congratulatorium di Ponce Privat.

CLXXIII. Typographus Lectori.

CLXXIV. Estratto del privilegio del re.

CLXXV. Liber Conclusionum (Parigi, 1° ottobre 1616).

CLXXVI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 28 gennaio 1617).

CLXXVII. Giovanni Battista Lionello al Doge e al Senato (Londra, 6 febbraio 1617).

CLXXVIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 12 gennaio 1617).

CLXXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 febbraio 1617).

CLXXX. Congregazione del Santo Uffizio, Visita alle carceri del Santo Uffizio (Roma, 20 marzo 1617).

CLXXXI. Paolo Emilio Sfondrati a Paolo Vicari da Garessio (Tivoli, 22 ottobre 1617).

CLXXXII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 19 dicembre 1617).

CLXXXIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 31 gennaio 1618).

CLXXXIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 14 marzo 1618).

CLXXXV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 6 settembre 1618).

CLXXXVI. Noviziato di gregorio Spinola (Genova, 23 settembre 1603).

CLXXXVII. Falcultas suscipiendi lauream (Roma, 16 settembre 1611).

CLXXXVIII. Magister de gratia (1625).

CLXXXIX. Sentenza di morte (Tolosa, sabato 9 febbraio 1619).

CXC. Annali manoscritti dell'hotel de ville di Tolosa (Registrata sotto l'anno 1618, ma redatta nel 1619).

CXCI. Esecuzione di Lucilio (Tolosa, 9 febbraio 1619).

CXCII. Ruolo delle forniture (Tolosa, 26 marzo 1619).

CXCIII. Ruolo delle giornate lavorative (Tolosa, 11 aprile 1619).

CXCIV. Sinodo pasquale 1619 in Tolosa (Tolosa, 16 aprile 1619).

CXCV. Conto della mercanzia (Tolosa, 2 settembre 1619).

CXCVI. Sentenza del Parlamento di Tolosa per la visita dei librai (Tolosa, sabato 26 ottobre 1619).

CXCVII. Ispezioni presso i librai (Tolosa, 30 ottobre 1619).

CXCVIII. Ispezioni presso i librai (Tolosa, 7 novembre 1619).

CXCIX. Esame, soppressione e correzione di libri (Tolosa, 11 novembre 1619).

CC. Soppressione di libri (Tolosa 12 novembre 1619).

CCI. Restituzione di libri (Tolosa, 16 novembre 1619).

CCII. Esame, soppressione e correzione di libri (Tolosa, 17 dicembre 1619).

CCIII. Restituzione di libri (Tolosa 19 dicembre 1619).

CCIV. Sopressione di libri (Tolosa, 19 dicembre 1619).

CCV. Correzione e restituzione di libri (Tolosa, 18 febbraio 1620).

CCVI. de Barthès a Jean de Rudèle (Parigi, 10 giugno 1620).

CCVII. Liber conclusionum Sacrae Facultatis Theologicae Parisiensis (Parigi, 13 giugno 1620).

CCVIII. De Barthès a Jean de Rudèle (Parigi 21 giugno 1620).

CCIX. Jean Dupuy a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCX. De La Gorrée a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCXI. Nicolas de Mauléon a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCXII. Esame di Gabriel Pelissier (Luglio 1620).

CCXIII. Censura del De admirandis da parte di Camillo Cesari (agosto-settembre 1618).

CCXIV. Censura del De admirandis da parte di Sebastiano De Paolis (luglio 1619).

CCXV. Censura del De admirandis da parte di Nicola Modaffari (giugno 1620).

CCXVI. Congregazione dell'Indice (2 aprile 1618).

CCXVII. Congregazione dell'Indice (7 settembre 1618).

CCXVIII. Congregazione dell'Indice (19 luglio 1619).

CCXIX. Congregazione dell'Indice (31 gennaio 1620).

CCXX. Congregazione dell'Indice (3 luglio 1620).

CCXXI. Jean de Rudèle condanna le opere di Vanini (Tolosa, 16 luglio 1620).

CCXXII. Divieto di Vendita (Tolosa 13 agosto 1620).

CCXXIII. Annali dell'Hotel de ville di Tolosa: Chronique 291 (Tolosa, 1620).