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CXCI. Esecuzione di Lucilio (Tolosa, 9 febbraio 1619).
AMT., Criées et proclamations, BB. 153, ff., parte seconda, 117r-v.
Sul margine sinistro la stessa mano annota Execution de Lucilio. Baudouin attribuisce il testo a Mathieu Micheau, che era il vergier della Maison de Ville.
Le sabmedy 9e febvrier 1619 fut execute ung nomme Lucio ytalien acuse et Convaincu destre athéyste et par arrestz dela Cour fut Condanpne a estre traine sur de ayes Cloues sur des pieces de boys aux troyes Chevaulx sortant du palais au salin droict a sainct estienne et audevant Leglise demande pardon a Dieu au roi et a justice Lequel ne voulu jamais demander pardon mais disoit quil navoict poinct offance et conduict par la grand rue au salin ou estoit dresse ung poteau ou fut atache par le cou, pandu et avant mourir coupe La Langue par Laquelle il avoict profere des parolles execrables lesquelles ie ne vous dirai de fason que Luy mesme alle se mettre au feu et mourut en tel estat. Nayant jamais volu confesser quil y heust ung Dieu et ne voloict Croyre en rien synon blaspheman Contre Dieu et Eglise de sorte quil fut mis en Cendre ce maudict et pervers en peu de temps avoict trouve des disciples et voloict faire une religion datee mais Dieu y a remedie ne volant Laiser ce blaspheme impuny.
Sabato, 9 febbraio 1619, fu eseguita la sentenza contro un uomo chiamato Lucio, italiano, accusato di essere ateista e riconosciuto come tale. Con sentenza della Corte fu condannato ad essere condotto su di un carro di legna di bosco, con tre cavalli, dall’uscita del palazzo fino alla piazza del Salin, dritto alla chiesa di Santo Stefano e a domandare davanti alla chiesa perdono a Dio, al Re e alla giustizia; egli non volle chiedere giammai perdono, ma diceva di non avere offeso nessuno e, condotto attraverso la grande via al Salin, dove era impiantato un palo, fu attaccato ad esso per il collo, appeso, e, prima di morire, gli fu tagliata la lingua per mezzo della quale aveva proferito le esecrabili parole che non vi ripeterò; di modo che fu egli stesso la causa della sua morte sul rogo e morí in tale stato. Non avendo mai voluto ammettere che c’è un Dio, non volle credere in niente e non fece che bestemmiare contro Dio e la chiesa, sicché fu ridotto in cenere; questo maledetto e perverso in poco tempo aveva trovato discepoli e voleva fare una religione di atei, ma Dio vi ha posto rimedio, non volendo lasciare questo bestemmiatore impunito.
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