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CCVI. de Barthès a Jean de Rudèle (Parigi, 10 giugno 1620).
ADHG, 1 G 410 bis, pièce 1.
Lettera autografa del Barthes, firmata in calce.
Monsieur,
Vous me faictes trop d’honneur par le souvenir que vous avez de moy et de vous en servir à faire reparer la faute que lon a faicte par deça en l’approbation et impresion du livre de cest atheiste: Monseigneur le Cardinal de Retz a commandé tres expressement au Sindic de la faculté de Theologie d’en faire toute sorte d’instances et a faute d’y pouvoir si exactement comm’il appartient Mondict S(eigne)ur contribuera son authorité entiere. Mais vous devez sçavois que la d(icte) faculté ne s’assemble que le premier jour et le quinsiesme de chasque mois de maniere que je ne sçaurois presser davantage l’affaire. Vous en aurez donc de nouvelles par le premier ordinaire cependant je ne cesseroy de prier Dieu. Monsieur, vous donner en santé longue vie. A Paris ce X de Juin 1620. Votre serviteur tres humble De Barthes.
Signore,
Voi mi fate troppo onore per il ricordo che avete di me e per essere utile a voi nel mettere riparo all’errore che si è fatto con l’approvazione della stampa del libro di questo ateista. Monsignor il Cardinale di Retz [Henri de Gondi] ha ordinato espressamente al Sindaco della Facoltà di Teologia [Pierre Besse] di fare ogni sorta di istanza e il mio Signore non mancherà di esercitare tutta l’autorità che gli appartiene. Ma dovete sapere che la detta facoltà non si riunisce che il primo e il quindicesimo giorno di ciascun mese di modo che non saprei sollecitare di piú la questione. Riceverete dunque nuove notizie con il prossimo ordinario, intanto non cesserei di pregare Iddio. Il Signore vi dia lunga vita e salute. Parigi, 10 di giugno 1620. Vostro umilissimo servitore De Barthes.
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