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CCVII. Liber conclusionum Sacrae Facultatis Theologicae Parisiensis (Parigi, 13 giugno 1620).
ADHG, 1 G 410 bis, pièce 2. Declaration faite devant luniversité de paris des erreurs quon avoit descouvert dans limpression du livres de J. Caesar Vaninus apres les aprobations quon luy avoit donnés avant l’impression. Du 13 Juin 1620.
Documento redatto da Philippe Bonnot, firmato in calce ed allegato alla lettera che il De Barthes spedisce da Parigi il 21 giugno 1620. Il De Barthes se lo era fatto consegnare dal Sindaco della Facoltà Teologica, il Besse, il quale lo aveva fatto copiare da Philippe Bonnot, scrivano o messo anziano della Facoltà, estraendolo dal Liber Conclusionum. Il testo originale è quello giacente presso gli Archives Nationales de France ed è firmato da Pierre de Besse, sindaco della Facoltà.
Die xiii Junii mdcxx
Estractum ex Libro Conclusionum Sacrae facultatis Theologicae Parisiensis per me subsignatum presbiterum, majorem apparitorem et scribam ejusdem facultatis, die decima tertia Junii. Anno domini Millesimo Sexcentesimo decimosexto die prima Octobris Sacra Theologiae facultas Parisiensis post Missam de S(ancto) Sp(iri)tu more solito celebratam, sua ordinaria habuit comitia in Aula Collegii Sorbonae.
In quibus honorandi Magistri nostri fratres Edmondus Corradin et Claudius Lepetit, hic Regens, ille Gardianus f(ratrum) minorum, obtulerunt scripto declarationem qua philosophicos quosdam dialogos manuscriptos authore Julio Caesare Vanino, neapolitano, se exacte et accurate legisse testabantur circa diem vicesimum Maij huius Anni; In quibus cum nihil quod fidei Catholicae Apostolicae et Romanae Ecclesiae, vel bonis moribus adversaretur invenissent, suo calculo approbasse eidem Vanino, ut moris est, injungentes ut postquam praedicti dialogi typis mandati essent, manuscriptum exemplar ab illis obsignatum penes illos reponeret. Quod cum spopondisset, non tamen promissis stetisse, Interimque illis insciis praefatos dialogos cuidam Typographo minus Catholico excudendos tradidisse. Ita ut cum multorum manibus jam versari (D = rescinderint) resciverint et quosdam errores contra communem omnium fidem repertos viderint suo et facultatis honori consulentes, illudque damnum resarcire cupientes, illos omnes errores improbarunt et tanquam superadditos damnarunt et a facultate postularunt ut actum suae declarationis ipsis concederet eamque in libro conclusionum inscribi juberet, ut facilius impedire possent ne sub eorum approbatione amplius divulgentur. Quorum audita supplicatione censuit facultas illis doctis concedendum iuxta illorum supplicationibus. Philippus Bonnot.
Il primo di ottobre dell’anno del Signore milleseicentosedici, la Sacra Facoltà di Teologia di Parigi, dopo aver celebrato la messa in onore dello Spirito Santo, secondo il consueto costume, tenne la sua assemblea ordinaria nell’aula del Collegio della Sorbona, nella quale i venerandi Maestri, nostri fratelli, Edmond Corradin e Claude Le Petit, il primo guardiano del Frati Minori, il secondo reggente, presentarono per iscritto una dichiarazione nella quale attestavano di aver letto puntigliosamente ed accuratamente intorno al 20 di maggio di quest’anno taluni dialoghi filosofici manoscritti di Giulio Cesare Vanini, napoletano, nei quali, non avendo trovato nulla che fosse contrario alla fede cattolica e apostolica e alla Chiesa Romana o ai buoni costumi, con propria votazione li approvarono, ingiungendo allo stesso Vanini, come è costume, di restituire ad essi l’esemplare manoscritto, munito della loro sottoscrizione, dopo che i predetti dialoghi fossero stati stampati. Ma egli, pur avendo assunto tale impegno, non tenne fede alle promesse e, nel frattempo, a loro insaputa, consegnò i predetti dialoghi ad un certo editore meno cattolico, perché li passasse sotto i torchi. Sicché quando vennero a sapere che ormai circolavano attraverso molte mani e scoprirono che tra l’altro contenevano taluni errori contro la fede comune di tutti, desiderosi di mettere riparo al danno prodotto, decisero, per il proprio onore e per quello della Facoltà, di riprovare tutti quegli errori, li condannarono come aggiunti e chiesero alla Facoltà di prenderne atto con una propria dichiarazione, concedendo loro che fosse ordinato di registrare nel Libro delle Conclusioni la suddetta condanna, affinché piú facilmente potessero impedire che tali dialoghi potessero divulgarsi piú ampiamente con la loro approvazione. Udita la loro supplica, la Facoltà concesse loro che si procedesse in conformità della loro richiesta.
Addí 13 di giugno 1620
Estratto dal libro delle Conclusioni della Sacra Facoltà di Teologia di Parigi da me sottoscritto prete, messo piú anziano e scrivano della medesima facoltà, il giorno 13 di giugno dell’anno del Signore 1620. […] Philippe Bonnot.
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