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XLVI. Albarano per Anibale Cavallo d’Ugento (Taurisano, 26 8[bre 160]7).
Ugento, Archivio Privato Colosso.
Sul margine sinistro: Albarano p(er) Aniballe Cavallo d’Ug(en)to. A tergo di ignota mano ottocentesca: Scrittura del rinomatissimo Cesare Vanini. Una ispezione dell’originale mi ha consentito di leggere l’iniziale del mese 8 per ottobre e un frammento della parte superiore destra della cifra finale dell’anno, identificabile solo con il 7 (1607).
A dí 26 de 8(bre) (1607) in Taurisano, Declaro per la presente io Giulio Ces(ar)e Vanini h(ave)r ricevuto da Aniballe Cavallo d’Ugento ducati vinti corr(en)ti, quali me l’ha pacati per la vendita l’ho fatto della Casa tengo in Ugento, che fu dei Pacella, e per cautela di d(ett)a vendita voglio, che vagli il pr(esen)te albarano, omni tempore valituro, come se fusse publico instrumento, dechiarando vendere a d(ett)o Aniballe d(ett)a Casa per d(ett)o prezzo de d(uca)ti vinti, che ho ric(evu)ti al pr(esen)te manual(men)te, sí che d’hoggi avanti d(ett)a Casa sia sua, e poterne disponere come vero padrone, e a ogni sua semplice req(uisitio)ne prometto farneli publico in(strumen)to, obligandomi anco d’evict(ion)e, e a sua cautela l’ho fatto la pr(esen)te scritta, e sottoscritta di mia propria mano in Taurisano die ut s(upr)a etc. Io Giulio Ces(ar)e Vanini af(firm)o ut s(up)ra. J(ulius) C(aesar).
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