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XLIX. Notizie desunte da Francesco Voerzio da Cherasco.

F. Voerzio da Cherasco, Breve relatione della vita et gesti, del R.mo P. M. Enrico Silvio, In Asti, Per Virgilio Zangrandi, 1613.

p. 1: Era già l’anno 1556 della Salute nostra, quando nella Terra di Mezovico, Diocesi di Como, nacque Enrico Silvio (cosí si chiamò sino dal sacro fonte del Battesimo) da Francesco suo Padre, & Giacomina sua Madre.

p. 2: Nell’anno di sua età 18. che fu l’anno 1574 si dedica alla Religione della Santiss. Vergine Maria del Carmine nella città d’Asti.

pp. 4-5: Hebbe da medemi suoi Superiori obedienza per transferirsi a Torino per poter ivi in quello Studio attendere a’ principij delle piú gravi scientie; di dove poi condottosi in Pavia sotto la disciplina del R. P. Maestro Genesio Rosano Reggente del Convento, in detta Città & Lettore di Sacra Scrittura nel publico Studio d’essa [...] venne reputato sufficiente d’essere ad altri Maestro, prima nella Logica, & poi nella Filosofia, quali in Pavia istessa, con gran sodisfattione lesse a’ Scolari Novitij, fino che l’anno corrente 1584 fu dichiarato Bacciliere del Convento, & poi l’anno venente mandato a Cremona per Lettore di Filosofia & Teologia.

p. 6: Volendo esso Procurator generale [Timoteo Berardi] in detto Capitolo, provedere d’un Lettore nel suo Convento di Genoa [...] giudicò esso Enrico habile a tal’officio [...] fu fatto degno d’essere ammesso al grado di Maestro l’anno 1587 & cosí passato con tutti gli ordini, con ogni rigore & gran suo merito, si addottorò nel Colleggio de Teologi di detta città di Genoa.

pp. 9-10: Occorse adonque, che l’anno 1592 passò a miglior vita il Reverendiss. P. Caffardi Generale della Religione Carmelitana, per il che Clemente Papa VIII all’hora fatto Papa, instituí per Vicario Generale il M. R. P. Maestro Gio. Stefano Chizzola Cremonese [...] quale essendo necessitato a porsi in viaggio, per visitare i Conventi della sua Religione nel Regno di Napoli, [...] desiderando lasciare in Roma persona al governo del Convento della Traspontina, fece elettione di esso Maestro Enrico, come di soggetto attento, & fedele, perciò chiamandolo da Pavia a Roma, lo constituí Priore di detto Convento [...] con leggere Teologia a quelli nel proprio Convento, & anco di sodisfare alla lettura di Metafisica nella sapientia di Roma, statagli lasciata dal M. R. P. Maestro Alfio Matthioli, all’hora Procurator Generale della Religione.

p. 11: Avvenne poi che l’anno 1593 si celebrò il Capitolo generale in Cremona, per l’elettione del nuovo Generale della Religione Carmelitana, nel quale fu eletto il medesimo Maestro Gio. Stefano Chizzola.

p. 13: Il che fatto, detto Generale si partí da Roma li 20 di Marzo 1594 alla volta di Spagna, & interprendendo gli negotij detto Maestro Enrico, come Vicario Generale, scrisse a tutti gli Provinciali, a lui commessi, che si degnassero di favorirlo [...] & con tal sodisfattione si diportò, ch’era amato, & insieme riverito, & temuto da tutti.

pp. 15-16: Il Generale [...] fu forzato quanto prima transferirsi a Roma, lasciando il detto P. Maestro Alfio in Spagna [...] & questo fu l’anno 1596. Di che essendo informato Papa Clemente VIII volse che mentre la causa del Generale si vedeva, Maestro Enrico, all’hora Vicario Generale d’Italia, fusse dichiarato Vicario Generale Apostolico di tutta la Religione sotto li 18 Agosto 1596. Il che sentito da detto Maestro Enrico, restò fuor di modo pieno di maraviglia, non penetrando di dove tal favore gli fusse sopragionto, & dubitando che nell’accettare tal’officio, senza intendere piú oltra, non gli fusse per essere di qualche biasmo, perciò usò ogni diligenza per haverne l’origine, & vera cagione, ma ritrovando che ciò era di Moto proprio del Papa [...] s’acquietò all’obedienza [...] tutto s’impiegò nel servitio della sua Religione, non lasciando in detto tempo, di porgere aiuto con ogni integrità al Generale Chizzola, per liberarlo da simili travaglij, & ciò con stupore d’ogn’uno, perché forsi qual si voglia altro, con la speranza della successione al Generalato, non si sarebbe in questo occupato ponto, anzi tanto fece in servitio del suo Generale, che si pose a rischio d’essere levato dall’officio. Avvenne nondimeno che essendo stata veduta la causa del generale dalla Congregatione della Riforma d’ordine del Papa, detto Generale fu rimosso dall’officio, & il Papa ordinò, che esso Maestro Enrico fusse confirmato Vicario generale, con facoltà di convocare il Capitolo per l’elettione del nuovo Generale, come si vide per Breve di esso Papa l’anno 1597 a dí 20 Agosto.

pp. 25-26: Inoltra sapendo che alcuni de suoi Frati poco timorosi di Dio, & meno osservanti della loro professione, se ne stavano fuori del Claustro, per vivere in maggior libertà, con detrimento dell’anime loro, & vergogna della Religione, per molti rispetti, perciò con ordine espresso del Papa, scrisse a tutti gli Provinciali in virtú di santa obedienza, che dovessero chiamar a sé, tutti quelli Religiosi, che stavano fuori della Religione, prohibendo di piú a essi Provinciali nell’avvenire, il dar licenza a qualonque persona di esse per tal’effetto, & cosí con questa diligenza si rimediò a molti inconvenienti.

pp. 27-28: Procurando Papa Clemente VIII con ogni diligenza d’estirpare l’Heresie [...] havendo ordinato si publicasse un’Indice nuovo de libri prohibiti [...] esso Vicario Generale ordinò sotto gravi pene a tutti gli Provinciali, & Superiori a sé sottoposti, che dovessero mettere in osservanza tal Indice, con fare diligenza esquisitissima tra Frati della Religione, della qualità de libri, che essi tenevano, per levare gli tristi e lasciar gli buoni, ma in particolare fu ordinato che tutte le Librarie de Conventi si registrassero & si notasse il libro con l’Auttore, & materia che conteneva, dove era stampato, & di qual tempo, & che di tutto si mandasse copia, & nota in buona forma a Roma.

pp. 32-33: In questo mentre avvenne, che essendo nella Spagna di già nata discordia grande, fra gli Religiosi Dominicani, & Gesuiti, per occasione della dottrina publicata con il libro dato alle stampe dal P. Molina Gesuita, circa la Giustificatione, venendosi perciò disputato variamente circa la gratia, & libero arbitrio [...] Papa Clemente prudentemente si risolse eleggere alcuni Teologi principali [...] e fra detti Teologi fu annumerato esso Vicario Generale [...] In detta Congregatione s’affaticò molto, dimostrando di quanto valore fusse: ma essendo poi stato eletto Generale nel Capitolo che si fece l’anno seguente [...] bisognò tralasciare l’impresa.

pp. 35-37: Essendo adonque gli Padri Gremiali, o siano vocali convocati, presente detto Monsignor Tarusio, nel Convento di S. Martino de Monti di Roma li 9 di Maggio 1598 [...] per fare l’elettione del Generale [...] alcuni procurorno di far escludere dall’elettione del Generalato esso Maestro Enrico Silvio, Vicario Generale. Ma il mezo, con il quale pensorno d’offenderlo, fu mezo d’honore & essaltatione a esso Maestro Enrico, poiché‚ essaminando benissimo detto Monsign. Commendatore Presidente, qual fusse l’animo d’essi, conobbe evidentemente essere calunnia & inventione loro. Perciò dichiarò, che Maestro Enrico dovesse essere ammesso all’elettione [...]. Ma non già per questo mancarono gli sudetti di perseverare nel loro medemo mal pensiero, credendosi tuttavia poter con calunnie, & menzogne ottenere il loro intento appresso il Papa: ma conosciuta benissimo dal Papa la mente loro, & il fine per il quale si movevano [...] fu dall’istesso Papa accettato per bene, quanto circa detta elettione della persona di Maestro Enrico era stato fatto.

pp. 52-54: La Religione de Padri Scalzi Carmelitani, quale fu cominciata l’anno 1562 dalla Beata Madre Teresa di Giesù professa Carmelitana del Monasterio dell’Incarnatione della città d’Avila, nel Regno di Castiglia la vecchia, nel Pontificato di Pio IIII quale lasciando l’obedienza del suo Provinciale, ma non quella del Generale della Religione, si pose sotto la giurisdittione del Vescovo di detta città, & diede principio all’instituto Scalzo, secondo la Regola primitiva Carmelitana data da Alberto Patriarca di Hierusalem l’Anno 1171. Ritrovandosi poi il Reverendiss. Padre Generale Rossi in quella Città l’Anno 1564 & vedendo l’impresa assai buona, & santa, confermò ogni cosa con sue patenti. Dopo l’anno 1568 il R. P. Maestro Antonio Heredia Carmelitano della Provincia di Castiglia, invitato dalla detta Beata Madre Teresa a farsi Religioso Scalzo, tanto fece, & fu il primo della Religione, che osservasse il detto instituto Scalzo, quale crebbe grandemente in breve tempo, & cosí moltiplicato restò sotto l’obedienza del Generale fino l’anno 1593 nel qual anno si celebrò Capitolo generale in Cremona, dove si divisero totalmente dalla Religione, con il consenso però di Papa Clemente VIII, & del Gremio di detto Capitolo Generale.

pp. 72-73: Hora mentre esso Generale si ritrovava in progresso di tal visita ne paesi oltramontani, perche s’approssimava il fine del quinquennio (termine statuito da Papa Clemente VIII dopo la privatione del Generale Chizzola, con suo Breve) era di necessità, o che si fermasse, lasciando tal visita al Generale nuovo, o che fusse dal Papa confirmato nell’officio suo, ma il Papa che era Clemente VIII [...] con Breve espresso, di propria volontà, lo confirmò & dichiarò di nuovo Generale per duoi anni [1602]

p. 82: Il che tutto sommamente piacque a esso Papa (quale poco prima che giongesse in Italia l’haveva confirmato per duoi altri anni) [1604]

p. 84: Ma perche instava il termine di duoi anni della riferma fattagli del suo Generalato da Papa Clemente VIII [...] fu dall’istesso Papa Paolo Quinto, con benignità incredibile confirmato di nuovo per altri duoi anni nell’istesso officio, & grado, di modo che con la buona volontà, & santa benedittione del Papa, si partí da Roma li 7 Ottobre 1605 per Genoa.

pp. 89-90: Mentre il Generale ri ritrovava in Spagna, occorse quella differenza tra la Chiesa, & SS. Veneziani, con pericolo non diventasse maggiore, in detrimento della Fede Cattolica, poiche non mancavano ministri di Satanasso, che con le loro infernali lingue, laceravano il Vicario di Cristo, perciò detto Generale zelantissimo della quiete della Christianità, subito scrisse a tutti gli Provinciali della Religione, ordinandogli che in tutti i Conventi a loro soggetti, facessero fare orationi publiche, & private, per l’accommodamento di questo fatto, quale con l’aiuto Divino in breve s’accommodò, con universal gusto di tutta la Christianità.

pp. 91-92: Però stimando il Papa non essere bene il perpetuare in tal’officio, ma esser piú sicuro il mutare, conforme al Breve di Clemente VIII, non volse per all’hora alterare cosa alcuna. Questo sí, che con Breve speciale, & espresso, volse che esso Maestro Enrico finito il suo Generalato, havesse la voce passiva, & che di nuovo potesse esser rieletto Generale… perciò si citò il Capitolo generale in Roma per la Pentecoste dell’anno 1609. Venuti adonque in Roma gli Padri tutti della Religione, a quali tal’elettione s’apparteneva, & congregati nel Convento della Traspontina di Roma li 7 di Giugno 1609 [...] rielessero in nuovo Generale della Religione Carmelitana, con tutti gli voti, il detto Reverendissimo P. M. Enrico Silvio [...] Per il che essi Padri Vocali innanti alla partenza loro da Roma, tutti di commun consenso, senza essere richiesti da esso Generale [...] volsero si supplicasse al Papa, sottoscrivendosi tutti a tal supplicatione, acciò ritornasse l’officio del Generalato della Religione in vita, come era per il passato.

pp. 93-96: Era assai tempo che vacava il Vescovato della Città d’Ivrea [...] Perciò vedendo Sua Santità essere necessario provedere a quella Chiesa [...] & offertasele la persona di esso Generale del Carmine, di subito senza replica lo dichiarò Vescovo d’Ivrea [...]. Quando occorse all’Altezza di Savoia [i. e. Carlo Emanuele I di Savoia] chiamare a sé l’ambasciatore suo residente in Roma [...] non conoscendo [...] persona piú confidente di esso Generale eletto Vescovo d’Ivrea, con sue lettere delli 25 luglio 1612 lo dichiarò in luogo dell’Ambasciator suo appresso il Papa.

pp. 97-98: Essendo vissuto nella Religione incolpatamene anni 38 & morto l’anno 56 di sua età. [...] anzi per la copia de varij humori soprabondanti veniva sottoposto a varie flussioni in tutte le gionture, di modo che piú volte fra l’anno restava inetto all’attioni [...] fu soprapreso da dolori & febre li 17 Agosto 1612 [...].

pp. 102-103: Dalle sudette cose adonque raccontate, si vede quanto habbino errato alcuni Novellarij, quali come poco informati, & instrutti della verità, non solo hanno publicato per la Città di Roma, ma anco l’hanno scritto per Italia, & fuori, che il Generale era morto proprietario, con essergli stati ritrovati in cassa infiniti denari in contanti: alcuni di essi dicevano 30 chi 40 & altri fino a 60 & piú milla scudi [...] Di piú essi sparsero voce che il Generale tra Argentaria, & gioie, haveva il valsimento di 25 o 30 milla scudi, però ricercato il tutto con ogni fedeltà & diligenza, furono ritrovati in tutto, & per tutto dodici cucchiari, & altrettante forchette d’argento, duoi vasi similmente d’argento di sei, o sette scudi l’uno, sei anelli ordinarij d’oro, & centocinquanta pietre picciole false di diamante, di valore d’un mezo giulio l’una, comprate da esso in Barcellona, in mia presenza, per fare ornare alcune cose sacre [...]

p. 108: Rese lo spirito al suo Creatore li 14 di settembre 1612, giorno di S. Croce, della quale era devotissimo [...] Fu sepolto il giorno seguente ad hora di Compieta [...] nella Cappella di Sant’Angelo, da lui fatta fare per sepoltura commune de Generali della sua Religione, nella Chiesa della Traspontina di Roma.

p. 115: Hebbe in odio gli proprietarij, quali contro le Constitutioni procuravano far denari, per servirsene a mal fine, con detrimento della Religione, & salute dell’anime loro, siche molti d’essi ne castigò, con privargli di quanto senza saputa de’ Superiori tenevano, applicando tutto quanto havevano a Conventi, de quali erano professi, overo ad opere pie della Religione. Et procurando perciò, con ogni diligenza di levare tutti gli mezi, quali potevano dare occasione alli Religiosi d’essere proprietarij, & insieme di ridurgli alla vera osservanza della loro professione; commandò con decreto espresso, che tutto il denaro, che venesse alle mani d’essi Religiosi, per qual si voglia rispetto, si dasse al Superiore del Convento, per applicarlo al publico di esso Convento infra lo spatio di 24 hore, sotto pena d’esser castigato, come proprietario: & esso Generale non solo publicò questo statuto, ma anche fu il primo ad osservarlo [...] Et affinché si sbandisse dal tutto il vitio della proprietà, tanto dannoso al Religioso, ordinò anco si facessero delli Guardarobba communi, ne quali si ponessero in custodia gli panni, vesti, camise, & simili altre cose, concesse a uso de Religiosi [...] Ordinando di piú con un’altro decreto, che nelle camere non si tenesse altro, se non quello che lui stesso haveva prefisso.

p. 117: Era sopramodo desideroso d’ogni buono & santo essempio ne suoi Religiosi, perciò odiò anche alcuni scandalosi, da quali ne veniva aperta infamia alla Religione per la loro mala vita: per questo fece ogni sforzo, per havergli nelle mani, per dargli il degno castigo, & benche da questi tali, uniti con altri poco buoni, patisse molte persecutioni e calunnie false appresso a’ maggiori, da quali essi pretendevano esser difesi, nondimeno constantemente resistendo, con mostrare l’innocenza propria & gli aperti & inescusabili misfatti loro, degni di gran castigo, non si spaventò mai di liberamente fare l’officio suo, & sostentare la giustitia, di maniera che per la sua constanza nel bene operare per il servitio di Dio, gli fu anche con insidie procurata la morte, come appare per processi sopra ciò fatti, quali sono nel sopranominato Archivio della Traspontina di Roma.

p. 137: Era inimico delle curiosità, & in sua presenza non permetteva che si trattassero simili materie.

pp. 139-140: Patí del continuo disgusti & travagli, poiche dal primo giorno che entrò in officio, finche mandò l’anima sua a Dio, sempre hebbe delle contrarietà, solo per sostentare la giustitia, della quale fu osservantissimo & non l’havrebbe alterata un tantino, per tutto l’oro del mondo, però fece sempre apparere la sua innocenza, & il zelo che haveva verso le cose di Dio, & della Religione sua, & che cosí fusse, apertamente lo dimostrò, pochi mesi prima che morisse, perché trattandosi della conferma del suo officio, fu avisato a non procedere contro alcuni suoi Religiosi, quali poi se gli sarebbero dimostrati contrarij, & se bene esso era sicurissimo che tanto havrebbero fatto, nondimeno non curandosi ponto dell’interesse proprio, volse che in ogni modo si administrasse la giustitia, & essendo l’animo suo buono, & tutto intento al servitio di Dio, ne fu da Sua Divina Maiestà rimunerato al doppio, poiche in luogo della conferma, hebbe altra dignità molto maggiore, & piú havrebbe havuto, se per gli nostri peccati non fusse morto cosí presto. Alli discoli fu di gran spavento, & con lo sguardo solo gli atterriva, anzi cosí morto com’è, ancor lo temono.

 

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Indice

I. Procuratio facta per ill.um Comitem Castri (Monteroni, 23 ottobre 1563).

II. Quietatio pro Magnifico Joanne Baptista Vanini (Lecce, 22 agosto 1569).

III. Pro Honorabili Magistro Antonio Martio de Casali Montoroni (Lecce, 1° aprile 1573).

IV. Atto notarile (Lecce, 20 giugno 1581).

V. Pro magnifico Philippo de Andrea (Lecce, 5 dicembre 1583).

VI. Copia Commissionis (Gallipoli, 12 giugno 1584).

VII. Donazione di Alessandro Gattinara (Atri, 26 ottobre 1585).

VIII. Pro Domino Joanne Vannini de Trisano Ligurie (Lecce, 11 agosto 1587).

IX. Intrumentum dotale pro Antonio Marra Terre Casarani (Taurisano, 12 settembre 1594).

X. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XI. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XII. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XIII. Alphabetum di Fuochi databile al 1596.

XIV. Alphabetum dei Fuochi del 1643.

XV. Numerazione dei Fuochi del 1643

XVI. Disputa di Argotti con Annibale Balsamo (Cremona, 19 aprile 1593).

XVII. Laurea di Bartolomeo Argotti (Roma, 13 giugno 1593).

XVIII. Acta Visitationum Henrici Silvij (Cremona, 14 agosto 1599).

XIX. Commissione pro invenienda veritate (Cremona, 18 agosto 1599).

XX. Protesta dei frati del chiostro di S. Bartolomeo (Cremona, maggio 1600).

XXI. Domenico Pinelli a Elia Carnevalio (Roma, 27 maggio 1600).

XXII. Domenico Pinelli ai frati del convento di Cremona (Roma, 9 giugno 1600).

XXIII. Ordine del Card. Pinelli (Cremona, 25 giugno 1600).

XXIV. Atto di sottomissione di Argotti (Alessandria, 27 giugno 1600).

XXV. Condono di Enrico Silvio (Alessandria, 27 giugno 1600).

XXVI. Domenico Pinelli ad Elia Carnevalio (Roma, 2 ottobre 1600).

XXVII. Nomina di Argotti a reggente (Cremona, 12 maggio 1602).

XXVIII. Non gravetur (Roma, 8 gennaio 1611).

XXIX. Annullamento del Non gravetur (Roma, 29 gennaio 1611).

XXX. Argotti Primus Socius del Generale (Anno 1613).

XXXI. Morte di Argotti (Perugia 14 gennaio 1615).

XXXII. Necrologio di Argotti (Genova, gennaio 1625).

XXXIII. Carmina latina.

XXXIV. Eiusdem ad eundem.

XXXV. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVI. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVIII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXIX. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XL. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLI. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLIII. Giuramento della laurea (Napoli, 1° giugno 1606).

XLIV. Procuratio pro Iulio Cesare Vanini (Napoli, 20 giugno 1606).

XLV. Procuratio pro Iulio Cesare Vannini (Napoli, 12 settembre 1607).

XLVI. Albarano per Anibale Cavallo d’Ugento (Taurisano, 26 8[bre 160]7).

XLVII. Pro Pomponio Scarciglia (Napoli, 16 maggio 1608).

XLVIII. Donatio pro Pomponio Scarciglia (Napoli, 20 giugno 1608).

XLIX. Notizie desunte da Francesco Voerzio da Cherasco.

L. Litterae familiares di Enrico Silvio (Roma, 20 agosto 1609).

LI. Regestum Henrici Sylvii (28 gennaio 1612).

LII. Petizione di due carmelitani (Venezia, febbraio 1612).

LIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 17 febbraio 1612).

LIV. Dudley Carleton a Salisbury (Venezia, 17 Febbraio 1612).

LV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 18 marzo 1612).

LVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia 9 maggio 1612).

LVII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 25 maggio 1612).

LVIII. Dudley Carleton a Sua Maestà Giacomo I (Venezia, 25 maggio 1612).

LIX. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra 21 giugno 1612).

LX. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 27 giugno 1612).

LXI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 12 luglio 1612).

LXII. Thomas Albery a William Trumbull (Londra, 26 luglio 1612).

LXIII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 30 luglio 1612 ).

LXIV. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 2 agosto 1612).

LXV. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 2 agosto 1612).

LXVI. Guido Bentivoglio a Scipione Borghese (Bruxelles, 4 agosto 1612).

LXVII. Tobias Matthew a Thomas Lake (Bishopthorpe, 8 agosto 1612).

LXVIII. Pedro de Zúñiga a Filippo III (Londra, 10 agosto 1612).

LXIX. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 24 agosto 1612).

LXX. Scipione Borghese a Roberto Ubaldini (Roma 28 agosto 1612).

LXXI. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 30 agosto 1612).

LXXII. Congregazione del Santo Uffizio (6 settembre 1612).

LXXIII. Scipione Borghese a Roberto Ubaldini (Roma, 26 settembre 1612).

LXXIV. Congregazione del Santo Uffizio (27 settembre 1612).

LXXV. Giulio Cesare Vanini a Dudley Carleton (Lambeth, 9 ottobre 1612).

LXXVI. Giulio Cesare Vanini a Isaac Wake (Lambeth, 9 ottobre 1612).

LXXVII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 25 ottobre 1612).

LXXVIII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 25 ottobre 1612).

LXXIX. Isaac Wake a Dudley Carleton (Londra, 5 decembre 1612).

LXXX. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Roma, 20 dicembre 1612).

LXXXI. John Chamberlain to Dudley Carleton (Londra, 24 gennaio 1613).

LXXXII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'Assessore Marcello Filonardi (Roma, 23 gennaio 1613).

LXXXIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 gennaio 1613).

LXXXIV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 5 marzo 1613).

LXXXV. Giovan Francesco Biondi a Dudley Carleton (Londra 17 marzo 1613).

LXXXVI. John Chamberlain to Dudley Carleton (Lambeth, 21 marzo 1613).

LXXXVII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Marcello Filonardi (Roma, 10 aprile 1613).

LXXXVIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 11 aprile 1613).

LXXXIX. Gregorio Spinola a Giovanni Maria Ginocchio (S. Margherita di Marassi, 23 maggio 1613).

XC. Permesso di stampa (Londra, 17 giugno 1613).

XCI. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 14 agosto 1613).

XCII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 agosto 1613).

XCIII. Giovanni Garzia Millini a don Alonso de Velasco (Roma, 10 settembre 1613).

XCIV. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 13 settembre 1613).

XCV. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 8 ottobre 1613).

XCVI. Congregazione del Santo Uffizio. Nota di Marcello Filonardi (Roma, 30 ottobre 1613).

XCVII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 31 ottobre 1613).

XCVIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Marcello Filonardi (Roma, 6 novembre 1613).

XCIX. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 7 novembre 1613).

C. Jerónimo Gracián de la madre de dios (Londra, novembre 1613).

CI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 5 dicembre 1613).

CII. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 3 gennaio 1614).

CIII. Diego Sarmiento de Acuña al Papa Paolo V (Londra, 4 febbraio 1614).

CIV. George Abbot a James Montagu (Lambeth, 4 febbraio 1614).

CV. Thomas Lake a Dudley Carleton (Royston, 6 febbraio 1614).

CVI. Diego Sarmiento de Acuña a Giovanni Garzia Millini (Londra, 7 febbraio 1614).

CVII. Diego Sarmiento al Re Filippo III (Londra, 12 febbraio 1614).

CVIII. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 13 febbraio 1614).

CIX. Declaratio Julii Caesaris Itali (15 febbraio 1614).

CX. Examinatio secunda Julii Caesaris (15 febbraio 1614).

CXI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra 20 febbraio 1614).

CXII. Roberto Ubaldini a Giovanni Garzia Millini (Parigi, 25 febbraio 1614).

CXIII. Giovan Francesco Biondi a Dudley Carleton (Londra, 28 febbraio 1614).

CXIV. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 28 febbraio 1614 ).

CXV. Dudley Carleton a Thomas Lake (Venezia 28 febbraio 1614).

CXVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 7 marzo 1614).

CXVII. Dudley Carleton a Thomas Lake (Venezia, 14 marzo 1614).

CXVIII. Diego Sarmiento de Acuña a Filippo III (Londra, 17 marzo 1614).

CXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 20 marzo 1614).

CXX. George Abbot a William Trumbull (Lambeth, 20 marzo 1614).

CXXI. Dudley Carletton a John Chamberlain (Venezia, 21 marzo 1614).

CXXII. Giovanni Garzia Millini a Diego Sarmineto de Acuña (Roma, 22 marzo 1614).

CXXIII. Dudley Carleton a Giovan Francesco Biondi (Venezia 14 marzo 1614).

CXXIV. Declaration of Signor Constantino (25/26 marzo 1614).

CXXV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 26 marzo 1614).

CXXVI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 27 marzo 1614).

CXXVII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 9 aprile 1614).

CXXVIII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 15 aprile 1614).

CXXIX. Diego Sarmiento de Acuña al Marchese de Guadaleste (Londra, 17 aprile 1614).

CXXX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 aprile 1614).

CXXXI. Dudley Carleton a Ercole Salice (Venezia, 29 aprile 1614).

CXXXII. Diego Sarmiento de Acuña a Guido Bentivoglio (Londra, 1° maggio 1614).

CXXXIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 1° maggio 1614).

CXXXIV. Diego Sarmiento de Acuña a Giovanni Garzia Millini (Londra, 15 maggio 1614).

CXXXV. Diego Sarmiento de Acuña al Marchese de Guadaleste (Londra, 15 maggio 1614).

CXXXVI. Diego Sarmiento de Acuña a Francisco De Castro (Londra, 17 maggio 1614).

CXXXVII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 27 maggio 1614).

CXXXVIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia 13 giugno 1614).

CXXXIX. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore (Roma, 25 giugno 1614).

CXL. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 26 giugno 1614).

CXLI. George Abbot a William Trumbull (Lambeth, 27 giugno 1614).

CXLII. Roberto Ubaldini al Giovanni Garzia Millini (Parigi, 31 luglio 1614).

CXLIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Paolo Emilio Filonardi (Roma, 27 agosto 1614).

CXLIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 28 agosto 1614).

CXLV. Diego Sarmiento de Acuña a Paolo V (Londra, 14 settembre 1614).

CXLVI. Memoriale di don Ascanio Baliani per Sua Santità (Londra, 14 settembre 1614).

CXLVII. Roberto Ubaldini a Giovanni Garzia Millini (Parigi, 14 ottobre 1614).

CXLVIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Paolo Emilio Filonardi (Roma, 14 gennaio 1615).

CXLIX. Congregazione del Santo Uffizio. Esame del Memoriale di Ascanio Baliani (Roma, 15 gennaio 1615).

CL. Decreto del Senato (Genova, 19 gennaio 1615).

CLI. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 5 marzo 1615).

CLII. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 26 marzo 1615).

CLIII. Approbatio ecclesiastica dell'Amphitheatrum (Lione, 4 giugno 1615).

CLIV. Approbatio civile dell'Amphitheatrum (Lione 6 giugno 1615).

CLV. Approbatio ecclesiastica dell'Amphitheatrum (Lione 23 giugno 1615).

CLVI. Approbatio civile dell'Amphitheatrum (Lione 23 giugno 1615).

CLVII. Carmen congratulatorium di Jean Gontier.

CLVIII. Carmen congratulatorium di Johann Scheffer.

CLIX. Carmen congratulatorium di F. V.

CLX. Carmen congratulatorium di vital Carles.

CLXI. Carmen congratulatorium di Gabriel de Prades.

CLXII. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 21 luglio 1615).

CLXIII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 27 agosto 1615).

CLXIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 settembre 1615).

CLXV. capi d'accusa contro il Foscarini (Venezia, 22 gennaio 1616).

CLXVI. Capi d'accusa contro Foscarini (Venezia, 22 gennaio 1616).

CLXVII Deposizione di Lunardo Michelini (Venezia, 23 febbraio 1616).

CLXVIII. Deposizione di Lunardo Michelini (Venezia, 23 febbraio 1616).

CLXIX. Deposizione di Giulio Forti (Venezia, 25 marzo 1616).

CLXX. Approbatio ecclesiastica del De admirandis (Parigi 20 maggio 1616).

CLXXI. Carmen congratulatorium di Grégoire Certain.

CLXXII. Carmen congratulatorium di Ponce Privat.

CLXXIII. Typographus Lectori.

CLXXIV. Estratto del privilegio del re.

CLXXV. Liber Conclusionum (Parigi, 1° ottobre 1616).

CLXXVI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 28 gennaio 1617).

CLXXVII. Giovanni Battista Lionello al Doge e al Senato (Londra, 6 febbraio 1617).

CLXXVIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 12 gennaio 1617).

CLXXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 febbraio 1617).

CLXXX. Congregazione del Santo Uffizio, Visita alle carceri del Santo Uffizio (Roma, 20 marzo 1617).

CLXXXI. Paolo Emilio Sfondrati a Paolo Vicari da Garessio (Tivoli, 22 ottobre 1617).

CLXXXII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 19 dicembre 1617).

CLXXXIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 31 gennaio 1618).

CLXXXIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 14 marzo 1618).

CLXXXV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 6 settembre 1618).

CLXXXVI. Noviziato di gregorio Spinola (Genova, 23 settembre 1603).

CLXXXVII. Falcultas suscipiendi lauream (Roma, 16 settembre 1611).

CLXXXVIII. Magister de gratia (1625).

CLXXXIX. Sentenza di morte (Tolosa, sabato 9 febbraio 1619).

CXC. Annali manoscritti dell'hotel de ville di Tolosa (Registrata sotto l'anno 1618, ma redatta nel 1619).

CXCI. Esecuzione di Lucilio (Tolosa, 9 febbraio 1619).

CXCII. Ruolo delle forniture (Tolosa, 26 marzo 1619).

CXCIII. Ruolo delle giornate lavorative (Tolosa, 11 aprile 1619).

CXCIV. Sinodo pasquale 1619 in Tolosa (Tolosa, 16 aprile 1619).

CXCV. Conto della mercanzia (Tolosa, 2 settembre 1619).

CXCVI. Sentenza del Parlamento di Tolosa per la visita dei librai (Tolosa, sabato 26 ottobre 1619).

CXCVII. Ispezioni presso i librai (Tolosa, 30 ottobre 1619).

CXCVIII. Ispezioni presso i librai (Tolosa, 7 novembre 1619).

CXCIX. Esame, soppressione e correzione di libri (Tolosa, 11 novembre 1619).

CC. Soppressione di libri (Tolosa 12 novembre 1619).

CCI. Restituzione di libri (Tolosa, 16 novembre 1619).

CCII. Esame, soppressione e correzione di libri (Tolosa, 17 dicembre 1619).

CCIII. Restituzione di libri (Tolosa 19 dicembre 1619).

CCIV. Sopressione di libri (Tolosa, 19 dicembre 1619).

CCV. Correzione e restituzione di libri (Tolosa, 18 febbraio 1620).

CCVI. de Barthès a Jean de Rudèle (Parigi, 10 giugno 1620).

CCVII. Liber conclusionum Sacrae Facultatis Theologicae Parisiensis (Parigi, 13 giugno 1620).

CCVIII. De Barthès a Jean de Rudèle (Parigi 21 giugno 1620).

CCIX. Jean Dupuy a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCX. De La Gorrée a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCXI. Nicolas de Mauléon a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCXII. Esame di Gabriel Pelissier (Luglio 1620).

CCXIII. Censura del De admirandis da parte di Camillo Cesari (agosto-settembre 1618).

CCXIV. Censura del De admirandis da parte di Sebastiano De Paolis (luglio 1619).

CCXV. Censura del De admirandis da parte di Nicola Modaffari (giugno 1620).

CCXVI. Congregazione dell'Indice (2 aprile 1618).

CCXVII. Congregazione dell'Indice (7 settembre 1618).

CCXVIII. Congregazione dell'Indice (19 luglio 1619).

CCXIX. Congregazione dell'Indice (31 gennaio 1620).

CCXX. Congregazione dell'Indice (3 luglio 1620).

CCXXI. Jean de Rudèle condanna le opere di Vanini (Tolosa, 16 luglio 1620).

CCXXII. Divieto di Vendita (Tolosa 13 agosto 1620).

CCXXIII. Annali dell'Hotel de ville di Tolosa: Chronique 291 (Tolosa, 1620).