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LVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia 9 maggio 1612).
PRO SP. 14/68, ff. 176r-v.
Lettera non autografa di Carleton, non firmata e datata From Venice this 29 of Aprill 1612 st. vet. Attergato: To Mr. Chamberlain the 29 of April.
Good Mr. Chamberlaine
You must be content to be trobled sometimes with Comissions from your frendes, which with variety will mak the quietnes you enioy so much the more pleasing. This that I now recommend to you is a work of charity, to be assistant to two honest strangers, who were yet never nearer England then this place, nor never spok with English man but with myself and some of my house: and yet as they are caryed thither by their affection, so are they well setled in our religion. For this cause I have recommended them to my L(or)d Archbishops grace, by whom I have good assurance they will be well received: and because it is a difficulty for strangers to find access, I will desire this of you; if you are knowen to my L(or)d to bestow the conducting of them your self; if otherwise to address them to some one of his chaplains whom you heare to be of most trust about his L(ordshi)p. for as their mission hath bin with all secrecy, so I desire their reception may be. And as their discovery of light even in the middest of darkness hath bin very miraculous, so those good parts of learning that are in them I promise myself will add much to the bright shining thereof through all the world. Of their outward apparence and manners you must respect no more then of those who have alwayes lived in cloysters: but their ingenuity will (I assure myself) give you the same satisfaction it hath donne me.
Their course of life you shall more particularly understand from themselves: and I pray you as for their first access, so likewise for their other occasions lett them be ayded hereafter by your frendley advise: and as I shall be glad to heare from you what satisfaction they both give and receave, so when they will write I will pray you to give their L(ette)rs convayance. And thus with wonted good wishes I committ you to Gods holy protection. From Venice this 29 of Aprill 1612 st. vet.
Mio buon Chamberlain
Devi essere contento di essere talvolta importunato dalle commissioni degli amici, che per la loro diversità renderanno piú piacevole la quiete di cui godi. Ciò che ora ti raccomando è un’opera di carità e cioè di assistere i due onesti stranieri [Vanini e Ginocchio], che mai sono stati piú vicini all’Inghilterra di quanto lo siano in questa ambasciata, e che mai prima d’ora hanno parlato con inglesi salvo che con me stesso e con quelli della mia sede. Eppure sono condotti qui dalla loro inclinazione, tanto sono ben predisposti verso la nostra religione. Perciò li ho raccomandati a Sua Grazia l’Arcivescovo, dal quale ho avuto buone assicurazioni che saranno ben accetti. E poiché è difficile per gli stranieri trovare accesso, ti chiedo questo: se tu sei ben conosciuto da Sua Grazia, ti prego di accompagnarli personalmente o, in alternativa, di indirizzarli a quello dei suoi cappellani che ti risulta godere della sua fiducia, poiché desidero che siano trattate in tutta segretezza tanto la loro missione quanto la loro accoglienza. E come la loro scoperta della luce anche nel mezzo dell’oscurità è stata assai miracolosa, cosí quelle buone doti di apprendimento che sono in loro aggiungeranno molto splendore (lo prometto a me stesso) a quello che già ci rende splendidi in tutto il mondo. Quanto al loro aspetto esteriore e alle loro maniere devi considerarle proprie di chi è sempre vissuto nei chiostri. Ma la loro ingegnosità ti darà (ne sono sicuro) la stessa soddisfazione che ha dato a me.
Apprenderai da loro stessi molti dettagli della loro vita e, ti prego, lascia che da oggi in poi si avvalgano, sia per il loro primo accesso sia per altre occasioni, dei tuoi amichevoli consigli; io sarò felice di sapere da te quante soddisfazioni entrambi danno e ricevono e, quando scriveranno, ti prego di voler recapitare le loro lettere. E con i soliti buoni auspici ti affido alla Santa protezione di Dio. Venezia 29 aprile 1612 st. vet.
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