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LXIII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 30 luglio 1612 ).
PRO SP. 99, B. 10, f. 119r.
Lettera autografa di Abbot, firmata G. Cant, e datata Lambith, July 20. 1612 st. vet.
I am not ignorant, that upon the death of our little Grandee, you that are the forraine Minister, are some way to seeke, how you shall bestow yourselves but it will not bee long before that upon a new resolution you will bee better feyed. In the meane time I would have you knowe without complements or ceremonies, that if there bee any thinge, tither now or heereafter wherein my kinde affection toward you, may stand you in any steed; I shall bee ready to yeeld you good account of the same. And therefore spare not, as you have use of mee from time to time, to have recourse unto meea. Your two Carmelites are come safe unto mee, and I have setled them to their contentment. I can not now write many wordes unto you, but only give you full assurance, that I allwayes rest your very loving frende G. Cant. Lambith, July 20. 1612.
Non ignoro che con la morte del nostro piccolo principe [Allude alla morte del doge di Venezia, Leonardo Donà o Donati], tu, che sei un ministro straniero, cerchi in qualche modo come possa renderti disponibile, ma non passerà molto tempo prima che per effetto di una nuova elezione sarai meglio compensato. Nel frattempo, vorrei farti sapere, senza complimenti o cerimonie, che se lí non c’è nulla, né ora né in futuro, che abbia i segni del mio caloroso affetto nei tuoi confronti, puoi stare in sella a qualunque destriero. Sarò pronto a darti un buon saggio di ciò. Quindi non fare a meno di ricorrere a me, come sei solito fare di tanto in tanto.
I tuoi due carmelitani sono giunti sani e salvi ed io li ho sistemati a loro gradimento. Non posso ora spendere molte parole, ma posso solo darti piena assicurazione che resto sempre tuo affettuoso amico G. Cant. Lambeth, 20 luglio 1612.
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