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CXXXVII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 27 maggio 1614).
AGS., Estado, v. 368, ff. 47r-48r.
Minuta di una lettera del Bentivoglio, non autografa, datata, Di Brusseles, li 27 di Maggio 1614, mancante di attergato. Il destinatario è indicato in calce al foglio: a Don Diego Sarmiento. Il postscriptum è di mano del Bentivoglio.
Ill.mo Sig.re
Rispondo tardi alla lettera di V. S. Ill.ma del primo del corrente [vedi Lettera del 1° maggio 1614], perché sono stato alcuni giorni ritirato fuori della città, con occ(asi)one di certa febre maligna, c’haveva assaliti nove dei miei servitori, e perché al mio ritorno ho trovato, ch’era in Anversa il s.r Marchese di Guadaleste, co’l quale havevo bisogno di parlare prima di scrivere questa mia.
Pago hora il mio debito di ringratiar con molto affetto V. S. Ill.ma del favor, che mi ha fatto in detta sua lettera significandomi quello, c’haveva operato in materia del libro, che contiene il caso di quella indemoniata Francese, e m’assicuro, che le diligenze, usate da V. S. Ill.ma costí appresso il Re, et altri, siano per essere di quel frutto, ch’io mi haveva proposto.
Rendo a V. S. Ill.ma parimente molte gratie di quello, che mi ha scritto intorno alle parole, con le quali il Re nel Parlamento diede segno d’inchinar alla clemenza verso i Cattolici. Io tengo per fermo, che quando veramente sia tale l’animo del Re, V. S. Ill.ma saprà valersi di questa sua inclinatione per ritrarne il mag(gi)or profitto possibile alle cose de i cattolici, e della Religione.
Quanto a quei due Religiosi Italiani, che sono venuti di costà, io di già gli ho spediti, piú benignamente, c’ho potuto, conforme all’ordine, che n’havevo da Roma.
Ho letto con gusto grande quello, che V. S. Ill.ma ha soggiunto di sua mano intorno alla ricevuta d’un Breve della Santità di N(ost)ro Sig(no)re, e sopra al negotio del nuovo Arciprete d’Ingh(ilter)ra, da crearsi in luogo del defonto. Mostra V. S. Ill.ma in tutte le cose il suo gran zelo, e prudenza, et essendone pienissima in tutte le parti la detta sua lettera, io n’ho mandata copia a Sua Santità, persuadendomi, che Sua B(eatitudi)ne sia per ricever consolation grande di vederla e che sia per dare a V. S. Ill.ma la dovuta lode.
Intorno alla detta materia dell’Arciprete, io ho communicato alcune cose al s.r Marchese di Guadaleste, dal quale V. S. Ill.ma le intenderà, né per hora fa di bisogno, ch’io aggiunga altro in questo proposito.
Sono stati prohibiti ultimamente in Roma i due libri di Rugero Widringtone in favore del perverso Giuramento chiamato di Fedeltà. Io, havendo ordine da Sua Santità di procurar, che questa prohibitione sia publicata in Ingh(ilter)ra, prendo confidenza di mandar a V. S. Ill.ma un’essemplare del decreto di detta prohibitione, supplicandola a voler costí farlo passare a notitia di quelli che a lei parerà piú espedienti, che n’habbiano la certezza.
Resto poi a V. S. Ill.ma grandemente obligato di quei segni di cortese affetto, ch’ella ha voluto darmi nella detta sua l(ette)ra, et aspettando occasioni di poterla servire, le bacio per fine le mani, augurandole prosperità continova. Di Brusselles li 27 di Maggio 1614. Di V. S. Ill.ma.
Quedo tan obligado a V. S. I. por las continuas mercedes que me haze, que no havra cosa que mas desser que servirselas. Y assi sup(lico) a V. S. I., me mande muchas cosas de su serv(ici)o. De su zelo y valor espero ha de sacar fruto grande la Religion en este Reyno. Y siendo esta una chosa tan importante, en ella misma tendra V. S. I. su mayor premio. En lo del Archipresb(iter)o me remito a lo que he tratado con el S.r Marques de Guadaleste. Di V. S. Ill.ma Serv.r [...] Guido Bentivollo Arçobispo.
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