Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 30

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promesso l’imperio a Jafet, più presto tocca a Spagnoli, perché hanno
maggior discendenza di legislatore che non hanno i Turchi, e la vittoria
loro è che abitino nella casa di Sem, poiché tengono la maggior
parte d’Italia con l’investitura del Papa, che è da Sem, di cui non posso
ora dir ogni cosa come s’intende e si dovrebbono fare.

Ma dico questo, che secondo il fato non ponno aver dominio, se
non come liberatori della Chiesa dalle babiloniche mani, cioè da Turchi
ed eretici, e sotto tali auspicii vincendo i Mori, furo da Dio remunerati
di tanto imperio. Che la Chiesa sia soggetta a Babilonia si sa,
che è ancora militante, e altrove dissi che tiene ancora i giorni di
Marte e Venere, etc., e i mesi d’agosto e luglio, etc., che furo di
Roma babilonica, e patisce in Asia, Africa ed Europa, massime in Germania,
Francia e Inghilterra e Polonia passione grandissima dall’infedeli
babilonici.
Questo discorso vale, perché tutte le cose dell’ebraismo furono
figure di quelle del cristianesmo.
Dunque chi libererà la Chiesa di
questi mali sarà il Monarca, perché farà l’officio di Ciro, Cristo di Dio
appreso da lui, come Isaia dice, per soggiogare tutto il mondo, e reedificare
Ierosolima, e liberar la cattività, e edificar il tempio a Dio del
cielo, ove si constituisca il continuo sacrificio, come Daniele, Isaia ed
Esdra hanno detto.
Ciro fu ancora della linea di Jafet per Medai, e se
bene il Turco è di questa <linea>, questo officio non farà, essendo
nemico per la legge contraria che ha preso.
I Francesi presero quest’officio sotto Carlo Magno, il quale,
avendo liberato tante volte il Papa dalle mani dei re d’Italia Longobardi
e Goti, s’aggrandì di sorte che per tutte le nazioni fu formidabile, e
sarebbe stato monarca universale se i figli suoi s’avessero ben guidato e
non s’avessero diviso. Ma per le discordie tra loro e tra Cristiani, e per
aver appreso ora l’eresia, è rovinato l’imperio francese, o almeno è

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