Archivio dei filosofi del Rinascimento

39 – 1635. Jules-Armand de Richelieu (1585-1642).

Paris, Bibl. Nat., Fonds ancien français, ms. 15644 (Memoire fait par Monsieur le Cardinal de Richelieu sur la detention du Comte de Cramail le xxiiie octobre 1635), ff. 587-591.

/587/ Quand il y a du trouble a la court tout l’Estat ne peut estre en repos [...]. Ainsi si l’on ne remedie aux factions les estouffant dans leur naissance, lors que leur commencement est si foible que ceux qui n’en cognoissent pas la nature n’estimeroient pas quelles fusent a craindre, elles croissent et se renforcent de telle sorte en un instant qu’il est par apres impossible de resister a leur violence. Le Comte de Cramail estoit lié à la Fargis et par lien d’amour et de faction. Par elle il estoit attaché aux deux Reines luy et le Marquis de Mirabel estoient les principeaux conseils de la ruine du Cardinal par les lettres de la Fargis a la Reine [...]. /589/ Ayant eu laudace et la temerité d’attaquer laisné ny trouvant pas son compte, il sadressera au cadet quil trouvera apparemment plus susceptible de son venin comme le Roy a judicieusement tesmoigné le craindre et en ce cas la vie de diverses personnes ne pourroient trouver en compromis par la malice de ce personnage il empoisonnera toute la court qui depuis trois ou quatre ans est exempte de pareils maux. Puis que cet homme a esté accusé de sattaquer a Dieu revoquant son estre en doubte il est clair que nulle puissance ne se doit tenir exempte de son audace, le premier president de Thoulouse Mazuyer luy vouloit faire son procez comme compagnon de Lucile. La punition de Bassompierre a arresté toutes les mauvaises langues depuis quatre ans. Un genre de crime ne sestouffe pas par un seul exemple, mais les divers quon fait de temps en temps en arrestent le cours [...].

/591/ Monsieur frere du Roy estant au Conseil proche de sa maiesté le xxiiiie octobre 1635 approuvant grandement (ou du moins tesmoignant de lapprouver) l’action que le Roy a faite de la detention du comte de Cramail parlant contre ceux de son naturel qui pestans ou descrians les affaires font plus de mal par leurs mauvaises langues que les ennemis par leurs forces dist de bonne grace et en bons termes une chose bien remarquable. Il y a dit il beaucoup de gens quy pensent avoir tout fait quand ils exposent leur vie, pour leur maistre et quy servant de leur espées comme on le peut debvier, usent de leur langue a leur mode en pestant et descriant les affaires quils soutiennent au peril de leur vie.

Quando ci sono disordini nella corte l’intero Stato non può stare tranquillo. [...] così  se non si pone rimedio alle fazioni, soffocandole fin dall’inizio, allorché la loro nascita è così  debole che coloro che non ne conoscessero la natura non saprebbero stimare quali siano da temere, crescono all’istante e si rafforzano tanto che in seguito sarebbe impossibile resistere alla loro violenza. Il Conte di Cramail era legato a La Fargis [Charles d’Angennes, conte du Fargis, nipote del marchese di Rambouillet e nemico dichiarato di Richelieu, fu ambasciatore francese a Madrid nel 1620. Ebbe rapporti di dimestichezza con Théophile de Viau che gli dedicò un’elegia, v. Oeuvres complètes de Théophile, cit., t. i, p. 234] sia per affetto sia per ragioni di partito. Per via di tale partito egli era legato alle due Regine [Maria de’ Medici ed Anna d’Austria]; lui e il marchese di Mirabel[38] erano i principali consiglieri che puntavano alla rovina del cardinale a mezzo di lettere di La Fargis alla Regina [...]. /589/ Avendo avuto l’audacia e la temerità di legarsi al primogenito, ma, non avendo trovato il proprio tornaconto, egli si indirizzerà verso il cadetto che troverà più sensibile al suo veleno, come il Re ha giudiziosamente dichiarato di temere e in questo caso la vita di diverse persone non potrebbe trovare un compromesso per via della malizia di questo personaggio; egli avvelenerà tutta la corte che da tre o quattro anni è esente da siffatti mali. Poiché quest’uomo è stato accusato di combattere Dio mettendo in dubbio il suo essere, è chiaro che nessuna potenza deve ritenersi esclusa dalla sua audacia. Il primo presidente di Tolosa, Le Mazuyer, avrebbe voluto fargli un processo come quello fatto al suo compagno Lucilio. La punizione di Bassompierre ha zittito tutte le cattive lingue da quattro anni. Siffatto genere di crimine non si soffoca con un solo esempio, ma i diversi esempi che si danno di volta in volta ne arrestano il corso [...].

/591/ Il fratello del Re, nel prossimo consiglio di sua Maestà del 23 ottobre 1635, approvando apertamente (o almeno dichiarando di approvare) l’azione del Re in merito alla detenzione del conte di Cramail, e parlando di coloro che per inclinazione naturale scoraggiano o discreditano gli affari e fanno più male con le loro cattive lingue di quanto facciano i nemici con la loro forza, dice in buona grazia e in buoni termini una cosa di tutto rispetto. Ci sono molti – egli dice – che pensano di aver fatto tutto quando mettono in pericolo la propria vita per il proprio signore e quando, servendosi della spada per proteggerlo, usano la lingua a modo loro, scoraggiando e discreditando gli affari per i quali mettono in pericolo la loro vita.