Archivio dei filosofi del Rinascimento

30 – 1629. Charles Cotin

Discours à Theopompe, sur les forts Esprits du temps. [S. l., s. n.] 1629, 50, [2] p.

Vanini non è esplicitamente citato, ma le allusioni a lui sono abbastanza evidenti.

/4/ Sçachez donc, quelque bon ordre que puissent donner ceux qui gouvernent, que Paris est toujours tel que vous la vistes à vostre depart: C’est à dire le lieu de la corruption, & du desordre; On y habite encore parmy des Animaux sauvages, & c’est toujours un sanglant theatre, où les hommes se dechirent les uns les autres. On y voit aussi beaucoup de Monstres, qui n’ont que l’apparence de nostre nature: & ce dont j’ay dessein de vous entretenir, outre la folie commune, on commence à parler d’une sagesse la plus extravaguante du monde. Certains personnages se font ap/5/peller les Forts Esprits, encore qu’ils n’ayent point de plus relevez sentimens que les bestes, car il font profession de ne rien croire que ce qu’ils peuvent voir & toucher, afin d’assujettir les Ames aux Corps. Et parce qu’ils sçavent bien que leur memoire ne peut estre qu’odieuse au reste du monde, qu’il blament de stupidité, & d’erreur, Ils tachent de se persuafer qu’il ne demeure plus rien de nous apres le trépas: Opinion digne de ceux que leurs crimes ont déja fait mourir civilement dans la France, & que Dieu n’eust jamais laissé vivre, s’il n’eust voulu que le chastiment, qu’il en doit prendre servit d’exemple à leurs semblables [...].

/6/ Que si vous me demandez quelle a esté l’origine de cette brutalité, qui deshonore nostre patrie, & qui fait passer les François pour des Sauvages: voicy au plus pres /7/ ce que j’en ay peu reconoitre. Quelques personnes de maison que la rigueur des Maistres tyrannisoit en leur jeunesse [...] n’ont pas plutost en âge de secouër ce joug insupportable [...] elles sont tombées d’une extremité en l’autre, & de la crainte servile au Libertinage [...] les ont portées à la licence, à quoy ont beaucoup servy quelques Libertins du siecle, dont elles ont pris ces pernicieuses maximes. Qu’il ne se faut informer de rien, Que la fortune preside souverainement sur toutes cho/8/ses, & que les arrest du destin sont irrevocables. Apres ils leurs ont fait lire de Montagne, & Charron qu’ils n’entendirent jamais eux-mesmes, & les formerent à ces fausses opinions, de croire qu’il n’y a rien de veritables, qu’il se rencontre des aparences de toutes parts, & qu’il se faut elongner sur tout de la croyance universelle.

/22/ C’est elle [la nature] qui conduit les peuples qui vivent sans police, & sans Loix à la reconnoissance de Dieu, & là leur rend aussi naturelle que /23/ les premiers principes de la raison, & de la vie. Et partant, ainsi que les profanes ont taché de le faire à croire, Les Politiques ne l’ont pas inventée afin d’assujettir les peuples [...]. Leur doctrine qui charme /25/ d’abord les ignorans, se termine enfin par la rage & le desespoir, Et que contre leur intention, ils ne travaillent toute leur vie qu’à rendre leur mort plus honteuse & plus miserable. Sous le nom de Liberté qui plaist au moins judicieux, ils se font des liens qui ne sont plus capables de rompre; Et c’est toujours estre arresté, que d’avoir des reigles que l’on observe: tout ce qu’ils font, c’est qu’ils changent seullement de maistre, & que refusant d’avoir Dieu pour conducteur, ils suivent la Nature corrompuë.

/4/ Sappiate, dunque, che, quale che sia il buon ordinamento dato dai governanti, Parigi è sempre tale quale voi l’avete vista alla vostra partenza, cioè il luogo della corruzione e del disordine. In essa si abita come tra gli animali selvaggi ed è sempre un teatro sanguinante in cui gli uomini si dilaniano l’un l’altro. Vi si vedono soprattutto mostri, che non hanno le sembianze della nostra natura e ciò su cui ho in mente di intrattenervi, oltre la follia comune, è che si comincia a parlare di una saggezza la più stravagante del mondo. Certe persone si fanno /5/ chiamare Spiriti Forti, benchè non abbiano sentimenti più eleveti di quelli delle bestie, perché fanno professione di non credere se non in ciò che vedono e toccano, al fine di asservire le anime ai corpi. E, poiché sanno bene che il loro ricordo non può essere che odioso al resto del mondo, che tacciano di stupidità e di errore, essi tentano di convincersi che dopo la morte non resta niente di noi. Opinione degna di coloro che per i loro crimini sono stati civilmente mandati a morte in Francia e che Dio non aqvrebbe mai lasciato in vita se non avesse voluto che il loro castigo servisse d’esempio ai loro simili [...].

/6/ Se mi chiedete quale è stata l’origine di questa brutalità che disonora la nostra patria e che fa passare i Francesi per selvaggi, ecco ciò che ho potuto stabilire con /7/ una certa approssimazione. Talune persone di buon casato, tirannizzate in gioventù dal rigore dei loro maestri [...] non sono più in età di tollerare il giogo insopportabile [...] e sono cadute da un estremo all’altro e dalla paura servile al libertinaggio [...] fino a sconfinare nella licenza, a cui sono stati indotti da qualche libertino del secolo, da cui hanno tratto queste massime perniciose, secondo cui non bisogna informarsi di nulla, che la fortuna presiede sovranamente su tutte le cose, /8/ e che le decisioni del destino sono irrevocabili. Poi si è dato in pasto ad essi la lettura di Montaigne e di Charron, che essi stessi non hanno mai ben inteso, ed hanno loro inculcato false opinioni, cioè di credere che non c’è niente di vero, che dappertutto ci imbattiamo in apparenze e che su tutto bisogna allontanarsi dalla credenza universale.

/22/ È essa [la natura] che conduce i popoli che vivono senza polizia e senza leggi alla conoscenza di Dio e la rende naturale quanto /23/ i primi principi della ragione e della vita. Perciò non è vero ciò che i profani hanno tentato di far credere, che cioè i Politici se la sono inventata per sottomettere i popoli [...]. La loro dottrina che affascina /25/ gli ignoranti, conduce alla rabbia e alla disperazione, ed essi, contro ogni loro intenzione, lavorano tutta la loro vita solo per rendere più vergognosa e più miserabile la loro morte. Sotto il nome di libertà, che piace a chi meno giudizio, essi si sono dati dei legami che non sono più capaci di rompere: ed è come essere sempre fermi e non avere regole da osservare: tutto quello che essi fanno è di cambiare maestro: rifiutando di avere Dio come conduttore, si sottopongono alla natura corrotta.