Scheda informativa lettera n. 15
Titolo: A Papa Paolo V in Roma
Sommario: Il secondo appello al pontefice che non ha di che temere da uomo mortale. Ha chiesto d’esser mandato a Roma dove potrebbero esser giudici suoi il Bellarmino ed il Baronio, non dice l’eminentissimo fra Girolamo Bernerio che è il protettore dell’Ordine domenicano. Così solo si potrà mostrare che quel che v’è di vero ne’ fatti di Calabria, e la furberia di coloro che lo perseguitano. Ricorda ancora una volta i propri libri e le promesse in favore del re Filippo III, mentre le sue profezie lo hanno fatto tenere per ribelle e soffrire da otto anni pene inaudite. Cita di nuovo i canoni ed i casi analoghi che lo dovrebbero proteggere; scrive di nascosto per pietà de’ carcerieri (Spampanato)
Nota redazionale: [Copia. Scritta tra la fine di aprile e metà maggio 1607]. Si tratta del quarto appello di Campanella rivolto al papa [Paolo V] al fine di essere giudicato dal tribunale di Roma invece che da giudici impauriti e scarsi. Ha chiesto d’esser mandato a Roma dove potrebbero esser suoi giudici il Bellarmino [Roberto Bellarmino, cardinale] ed il Baronio [Cesare Baronio, cardinale] e non l’illustrissimo Ascolano [Girolamo Bernerio] che è il protettore dell’Ordine domenicano, perché Campanella non fugge il giudizio ma l’ingiustizia. Così solo si potrà mostrare quello che c’è di vero nei fatti di Calabria, e la furberia di coloro che lo perseguitano. Parla dell’angelo samaritano [Kaspar Schoppe]. Ricorda i propri libri e le promesse in favore del re Filippo III, mentre le sue profezie lo hanno fatto ritenere un ribelle. Cita i canoni ed i casi analoghi che lo dovrebbero proteggere; scrive di nascosto per pietà de’ carcerieri.
Data: fine di aprile-metà di maggio 1607
Fonti manoscritte: Copia, Napoli, BN [Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III»], cod.
XIII. D. 81, ff. 13-15v
Edizioni: Amabile, Codice, pp. 35-41; Spampanato, n. X, pp. 50-58
Incipit: io di novo appello la causa mia al tribunal proprio di Vostra Beatitudine,
G. Ernst, Lettere, 2010 (ed. di riferimento): pp. 91-96