Tommaso Campanella, Lettere, n. 58

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AL CAVALIER CASSIANO DAL POZZO IN ROMA

Napoli, 25 giugno 1624

Molt’illustre signor mio osservandissimo,

non so se Vostra Signoria ha ricevuto un’altra mia dentro il piego di Tomaso
De Franchis, dove la ringraziavo dell’affezione verso la virtù e cortesia
verso me; e pregavo che s’adoperasse ch’il Padre generale o il Protettor
illustrissimo del mio ordine mandasse un memoriale in nome della Religione
al Re Cattolico, cercandoli la persona mia, perché mi vien avvisato da
consiglieri di Stato che questo si desidera per concedermi a’ miei superiori,
già che sono stanchi, e san che non mi pônno tener in conscienza per il breve
surrettizio ch’impetrâro da Clemente VIII, e né anche l’osservâro, mentre
vuole che si proceda usque ad sententiam inclusive; e perché non hanno in
che sentenziarmi, non vônno spedirmi.

Di più, la prego che ottenga dal Padre generale o dall’illustrissimo protettore
Borghese una licenza in persona di fra Dionigi di Castelvetere, mio
discepolo, lettor in teologia, che possa venir in Roma e negoziar le cose mie.
E son certo che ci vederemo nell’anno santo, s’io arrivo a questi favori. Potrà
avvalerse del signor secretario Ciampoli e del signor Ascanio Filomarino,
e dell’autorità dell’illustrissimo suo Cardinale. Non dico più a chi è
ben affetto per natura e per virtù, a cui fa ingiuria la preghiera. Dio la conservi
a sua gloria. Amen.

Napoli, 25 di giugno 1624.

Di Vostra Signoria molto illustre
servitore affezionatissimo
Fra Tomaso Campanella

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