Tommaso Campanella, Lettere, n. 149

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A NICOLAS-CLAUDE FABRI DE PEIRESC
IN AIX-EN-PROVENCE

Parigi, 3 ottobre 1636

Illustrissimo e reverendissimo signor padron colendissimo,

è tornato qua il signor suo fratello, e ancora non ho aùto ventura di parlarle,
e mi ammiro che Vostra Signoria illustrissima non mi abbia favorito e
consolato di dirme il suo parere intorno al libro De sensu rerum, che li mandai,
e d’altri punti che li toccai. Se ben credo che Sua Signoria illustrissima,
dico di suo fratello, sarà in luoco di lettera viva. Or, avanti ch’io parli con
detto signore, m’occorre avvisar a Vostra Signoria illustrissima che, se passasse
per Aix il lator di questa, lo conoscesse per uomo filosofo, degno della
generosa curiosità di Vostra Signoria illustrissima, il qual ha comunicato
con me un modello esattissimo della nova sfera di Copernico, dove con facilità
si mostrano tutti tre movimenti della terra (il che nell’olandesi non si
vede) e le proporzioni col firmamento e altre belle cose. E io il primo averò
la prima sfera da uno giudiciosissimo e solertissimo artefice, a cui avemo dato
il modello. E spero, se sarà possibile per la delicatezza e grandezza, sendo
in carta, inviarla a Vostra Signoria illustrissima, armario delle cose buone.
Dimanderà il presente dal signor Cassendo alcuni raguagli delle cose osservate
dalla sua mirabil diligenza, e altre cose per riferirmi: e lui comunicherà
questa nova sfera a Vostra Signoria illustrissima: alla quale non occorre
ch’io ci raccomandi, se non per ceremonia del debito mio, il lator di questa,
che si chiama Ludovico Ludovisi, lucchese gentiluomo.

Resto sempre al suo comando. Le stampe non correno, perché non ci è
commerzio né potenza di stampa nei librari, se non coselle. La guerra è nemica
alle muse. Dio proveda, il qual prego conservi la Signoria Vostra illustrissima
a beneficio di buoni, e a me dia poter mostrare l’obligo e la stima
che le devo. Il signor nepote non fu possibile vederlo per poter far il debito
mio. Vado a caccia. A Dio.

Parigi, 3 d’ottobre 1636.

Di Vostra Signoria illustrissima e reverendissima
servitore divotissimo e obligatissimo
F. T. Campanella ecc.

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