Tommaso Campanella, Lettere, n. 68

Precedente Successiva

AD ANTONIO ÁLVAREZ DI TOLEDO, DUCA D’ALBA,
VICERÉ DI NAPOLI

Napoli, poco prima del 23 maggio 1625

Eccellentissimo signore,

il povero fra Tomaso Campanella, carcerato venticinque anni nel Castel
Novo, si more di fame, ché non li è stato dato cosa alcuna, ed è nudo, e ha
d’avere 222 ducati per aprile passato. Vostra Eccellenza ordinò per doi memoriali
se li pagassero 50 ducati per il tesoriero, e mai ha ricevuto niente, sì
che è costretto morirsi di fame. Supplica Vostra Eccellenza resti servita ordinare
sia pagato al detto Castel Novo, come pagano a schiavi e altri carcerati,
ché si raccomanda: e pregarà per la salute di Vostra Eccellenza.

Precedente Successiva

Scheda informativa

Schede storico-bibliografiche