Tommaso Campanella, Lettere, n. 53

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A MONSIGNOR ANTONIO CAETANI IN ROMA

Napoli, 31 marzo 1621

Illustrissimo e molto reverendo signor osservandissimo A.,

viene il presente, molto noto a Vostra Signoria illustrissima, per le cose
mie in Roma tanto della libertà quanto della stampa, già che sto carcerato
ventidue anni senza causa e ora senza processo, secondo dal medesimo udirà.
Supplico a Vostra Signoria illustrissima, per l’amor di Dio e della virtù e
per la sua gentilezza e servitù mia più buona che fortunata, che l’aiuti nell’uno
e nell’altro negozio, impiegando il suo valore, che non è picciolo. E io
pregarò Dio per la sua salute ed esaltazione, e li scritti miei faranno testimonianza
del suo valore e cortesia. Resto al suo comando.

Napoli, a’ 31 di marzo 1621.

Di Vostra Signoria illustrissima e molto reverenda
servitore affezionatissimo
Fra Tomaso Campanella
[In calce:] Gaetano.

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