Tommaso Campanella, Lettere, n. 63

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AD ASCANIO FILOMARINO (?) IN ROMA

Napoli, 13 agosto 1624

Molt’illustre signor mio osservandissimo,

di novo supplico a Vostra Signoria molto illustre, che tratti quelli duoi
negozi miei: l’uno è la licenza per fra Dionisio di Castelvetere, che possa venir
in Roma a trattar le cose mie, l’altro è il memoriale del Padre generale al
Re Cattolico, che mi dimandi de parte la Religione. E perché rispose duramente
alla proposta dell’illustrissimo Barberino e mi finge nocente per non
obligarsi a difender l’innocenza a tutto il mondo nota e da’ nemici confessata,
pertanto supplico a Vostra Signoria che spinga il signor Scioppio a dirne
una parola a Sua Beatitudine e che li presenti il libro mio Del governo
ecclesiastico, che Favilla, perch’è sventurato d’animo, non vol farlo dopo
un anno. E però non aspetti che lui solliciti; ma Vostra Signoria faccia questo
favore con caldezza, insieme col cavalier Del Pozzo. Resto al suo comando
e li prego dal Signore quel ch’è meglio sempre. Amen.

Potrà Vostra Signoria altrimenti operare per questi effetti secondo la sua
prudenza. Mi doglio che del Reminiscentur son venute le copie a Napoli, e
va per tutto, e se ne serveno come di cosa propria, e Favilla non vol trattar
per la stampa. Però è necessario venga fra Dionisio.

Napoli, 13 d’agosto 1624.

Di Vostra Signoria molto illustre
servitore affezionatissimo
Fra Tomaso Campanella

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