Sommario: Il riferimento a 12 anni di prigionia nei castelli napoletani fanno risalire il memoriale al 1611, che si
presenta con una struttura assai simile a due documenti coevi, secondo uno schema che tende a riproporsi e fissarsi,
costituito da un proemio introduttivo, qui molto sintetico, seguito dalle promesse mirabili e dalla lista dei libri
composti (Ernst)
Nota redazionale: [Copia]. Campanella si rivolge al Re Cattolico [Filippo III re di Spagna] e al santo Pontefice [papa Paolo
V], dicendo che sono dodici anni che è carcerato nei Castelli di Napoli. [Il riferimento agli anni di prigionia fa risalire
il memoriale all’inizio del 1611]. Campanella, dopo un proemio introduttivo in cui si professa innocente di eresia e ricorda
come tutti i testimoni a carico ritrattarono dopo essere stati sottoposti a tortura, si dichiara innocente anche dell’accusa
di ribellione in quanto è accusato solo che “volea farlo”. Il Fiscale [Giovanni Sances, avvocato fiscale nel processo
napoletano] non aveva permesso che Campanella presentasse le tante opere scritte a beneficio della Chiesa e del Re. Nella
seconda parte della lettera, secondo uno schema abituale, prosegue con promesse mirabili seguite da una lista di opere
composte.