Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 1

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1
Proemio


Io, che nacqui dal Senno e di Sofia,1
sagace amante del ben, vero e bello,
il mondo vaneggiante a sé rubello
richiamo al latte della madre mia.

Essa mi nutre, al suo marito pia;
e mi trasfonde seco, agile e snello,
dentro ogni tutto, ed antico e novello,
perché conoscitor(a) e fabbro io sia.2

Se tutto il mondo è come casa nostra,3
fuggite, amici, le seconde scuole,4
ch'un dito, un grano ed un detal ve 'l mostra.5

Se avanzano le cose le parole,6
doglia, superbia e l'ignoranza vostra
stemprate al fuoco ch'io rubbai dal sole.7

Commento dell'Autore

1 «Senno» è l'intelletto eterno. «Sofia», la sapienza creata, diffusa in ogni ente, che, impregnata dall'intelletto divino, partorisce i veri sapienti, ma da sé, i sofisti e rubelli a se stessi, in quanto creati da Dio.

2 Dal divino senno aiutato, il savio penetra, con esso lui, quasi volando, tutte le cose fatte e future.

3 Questo verso contiene tutta la loica e tutti sillogismi, che dalla parte al tutto ci guidano a sapere.

4 «Scuole seconde» sono quelle che non da Dio nella natura imparano, ma da' libri degli uomini, parlanti come opinanti di proprio capriccio, e non come testimonianti di quello che imparâro nella scuola di Dio.

5 Col dito replicato si fa il palmo, dal palmo il braccio, dal braccio la canna, ed ogni numero crescente. Col grano replicato, i pesi; col detale riempito, le misure. E questo è il modo di loicare più noto in matematica.

6 Le parole non arrivano a dir l'essenza delle cose; né tutte le cose note hanno la lor propria voce, e l'ignote nulla: talché la deficienza, l'equivocazioni e sinonimità fan doglia a' savi, che veggono non potersi sapere; superbia a' sofisti, che mettono il saper nelle parole; ignoranza a tutti.

7 Prometeo rubbò il fuoco, e fu però carcerato nel Caucaso, perché facea...

Note di GLP

(a) Correzione autografa di: Riconoscitor (Scelta 1622, 1).

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