Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 28

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madrigale 11


Te Amor, sfera infinita, alma e benigna,
che 'n ciel di copia, in noi d'inopia hai centro,
circondato dal cerchio sensitivo,
onde chi sente più, più ama e gode,
io, che son teco a tutte cose dentro,
canto, laudo e descrivo.

Per te si abbraccia il van le cose sode,
e le virtù la mole, onde consiste
dell'universo l'ordine, distinto
per te di stelle e d'uomini dipinto.
Per te si gira il sol, la terra piglia
vigor, onde poi tante cose figlia.

Per te contra la morte si resiste
e contra il mal, che tanto ci scompiglia.

Tu autor di gentilezza,
distruttor di fierezza;
da te son le repubbliche e gli regni
e l'amicizia, ch'è un amor perfetto
che contra il male accomuna ogni bene.

Tu se' d'eternità frate alla spene,
soprabbondanza di eterno diletto.

Tu vinci la Possanza e l'Intelletto.

Commento dell'Autore

In questa mirabile conclusione lauda Amore: lo chiama sfera immensa, che in cielo ha il centro di copia, in terra d'inopia; e con tutto ciò ella è circondata dalla sfera della Sapienza, perché dove ci è più sapere, ci è più amore; più aman le piante che le pietre, più di quelle gli animali, più di questi l'uomo. Poi dice come Amor fa che il vacuo tiri a sé gli corpi, e la materia le virtù agenti; che per lui fu distinto il mondo, e per lui nasce ogni cosa, e si fugge la mortalità e 'l male; ch'egli unisce le repubbliche, e' regni e l'amicizia, la quale è un perfetto amore, che accomuna gli beni tutti, per conservar gli amici insieme contra il male; ch'è quasi fratello della speranza, la quale è spirata dalla Voluttà eterna; che vince la Possanza e 'l Sapere. Qui ci vuol la Metafisica.

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