Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 74

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madrigale 2


Se tu già m'esaudisti peccatore,
perch'or non m'esaudisci penitente?
Perch'a Bocca, il tuo Nume dispregiante,
le porte apristi, e me lasci dolente,
preda al nemico e riso al traditore?
Così m'hai dato il corridor volante?
Ogni tiranno è contra i tuoi costante,(a)
e 'n ben trattar chi a' suo' piaceri applaude;
e tu gli amici tuoi sempre più aggravi,
e nel lor sangue l'altrui colpe lavi.
Che maraviglia se cresce la fraude,
moltiplicano i vizi e le peccata?
Ché, ad onta nostra, i pravi
si vantan, che dài lor vita beata.

Commento dell'Autore

Segue le medesime dimande. E come liberò quel tristo, che apostatò poi, ed egli fu ingannato da chi volea liberarlo. Poi dice che, sendo gli amici di Dio sempre afflitti, però sono pochi: il che disse Salomone in Ecclesiaste: «Quia eadem cunctis eveniunt, corda filiorum hominum implentur malitia» ecc., e perché «vidi iustos, quibus mala eveniunt, malos autem, qui ita securi sunt ac si bene egissent».

Note di GLP

(a) L'originale reca: costanti, (Scelta 1622, 82).

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