Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 73

Precedente Successiva

73
Orazioni tre in salmodia metafisicale
congiunte insieme

canzone prima
madrigale 1


Omnipotente Dio, benché del Fato
invittissima legge e lunga pruova
d'esser non sol mie' prieghi invano sparsi,
ma al contrario esauditi, mi rimuova
dal tuo cospetto, io pur torno ostinato,
tutti gli altri rimedi avendo scarsi.

Che s'altro Dio potesse pur trovarsi,
io certo per aiuto a quel n'andrei.

Né mi si potria dir mai ch'io fosse empio,
se da te, che mi scacci in tanto scempio,
a chi m'invita mi rivolgerei.

Deh, Signor, io vaneggio; aita, aita!
pria che del Senno il tempio
divenga di stoltizia una meschita.

Commento dell'Autore

In questo primo madrigale di questa canzone mirabile confessa che sempre fu esaudito al contrario da Dio; e che però e per la legge fatale, che non si rompe mai, non doverebbe più pregare: ma, vedendo che non ci è altro rimedio, né altro Dio a chi ricorrere, torna alle orazioni solite, con pentirsi di questo, di dire che, se ci fosse altro Dio, anderebbe a quello ecc. Egli par diventar pazzo; e che l'anima sua, tempio della Sapienza divina, si fa meschita di stoltizia.

Precedente Successiva

Schede storico-bibliografiche