Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 36

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madrigale 6


Locri, Tarento, Sibari e Crotone,
Sannio, Capua, Firenze, Reggio e Chiuse,
Genova e l'altre, di gloria deluse,
fa da sé ognuna a Grecia paragone;
Roma no, che s'oppone
a tutto 'l mondo insieme, a tutte cose:
ma pur le favolose
o vere laudi greche a sé pospone
Venezia, onor di virgini e di spose:
nuota in mar, rugge in terra e vola in cielo,
pesce, leon alato col Vangelo.

Commento dell'Autore

Mostra che ogni città di queste si può agguagliare a tutta Grecia, e Roma al mondo. Chi sa le istorie, ne giudichi. Dice che Venezia pure lascia dietro a sé tutte le laudi di Grecia per virtù politica, le armi e dottrine, e per essere miraculosa: ch'è pesce in mare, rugge in terra come leone, e fa l'insegna del leon di san Marco, e tiene il Vangelo, che illumina il mondo.

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