Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 73

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73
madrigale 3


Io pur ritorno a dimandar mercede,
dove il bisogno e 'l gran dolor mi caccia.

Ma non ho tal retorica, né voce,
ch'a tanto tribunal poi si confaccia.

Né poca carità, né poca fede,
né la poca speranza è che mi nuoce.

E se, com'altri insegna, pena atroce,
che l'anima pulisca e renda degna
della tua grazia, si ritrova al mondo,
non han l'Alpe cristallo così mondo,
ch'alla mia puritade si convegna.

Cinquanta prigioni, sette tormenti
passai, e pur son nel fondo;
e dodici anni d'ingiurie e di stenti.

Commento dell'Autore

Dice che ritorna a pregare, confidato non in retorica né in argomenti, ma nella fede e speranza e carità, che non gli mancava, e ne' tormenti lunghi ed atroci, che poteano averlo purificato e reso degno e congruo d'essere esaudito.E pure s'inganna, come mostra nella Canzone a Berillo.

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